
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 06 Aprile 2016
Soffocata dall’impastatrice
Il giudice assolve gli imputati
Barzanò, sentenza per l’infortunio mortale al salumificio Beretta
Era stato lo stesso pubblico ministero a chiedere il proscioglimento
Barzanò
Tutti assolti «perché il fatto non sussiste». Proscioglimento ampio, dunque, per i cinque imputati a processo davanti al giudice del tribunale di Lecco Salvatore Catalano, in ruolo monocratico, per la tragica morte di una donna di 46 anni al salumificio Beretta di Barzanò.
Manuela Tatiana Zecchina, residente a Renate, addetta alle pulizie dipendente della cooperativa “C.G.P.” di Missaglia, il 28 aprile 2011 rimase imprigionata con la testa e un braccio in una macchina impastatrice: i colleghi schiacciarono il pulsante di emergenza, che toglieva la corrente, ma la botola in cui la donna si era infilata funzionava ad aria compressa, così l’operaia morì soffocata.
Ieri mattina, il pubblico ministero d’udienza Pietro Bassi ha concluso che non fosse stata raggiunta la prova della responsabilità degli imputati e ne ha così chiesto l’assoluzione, seppure con la vecchia formula dubitativa. Veementi le tesi difensive, che hanno mirato a dimostrare l’assoluta estraneità degli imputati, tesi che il giudice alla fine ha accolto.
Tutti i particolari su “La Provincia di Lecco” in edicola mercoledì 6 aprile
© RIPRODUZIONE RISERVATA