Soccorso alpino: interventi a raffica in Valsassina. «Tutte persone che non conoscono le nostre montagne»

Dodici interventi del Soccorso alpino in dodici giorni: la Sagra delle sagre, al suo quarto giorno di apertura, ha offerto una riflessione sui pericoli dell’andare in montagna nell’incontro con la Stazione Valsassina-Valvarrone.

«La maggior parte per malori, per sfinimento o per il caldo, a parte due traumi a Premana. - la precisazione del caposquadra Alessandro Spada – Tutte persone che arrivano da fuori, che non conoscono o non valutano i percorsi perché erano tutti itinerari semplici. È un trend che si ripete tutti i mesi di agosto. Abbiamo notato che la maggior parte degli incidenti sono accaduti tra le 11 e le 15 oppure nella fase di rientro, dalle 17 in poi».

La stazione, fino ad ieri, giornata senza chiamate, ha fatto 84 soccorsi con il recupero di 24 persone illese, 51 ferite, 3 casi gravi e 6 morti. Numeri che non fanno che confermare il trend del 2023 quando sono state soccorse in tutto l’anno 342 persone di cui 120 illese, 176 ferite, 25 gravi con 21 morti. «Uno su tre era illeso. Come mai? - si chiede Spada – Stiamo cercando di lavorare per recuperare l’educazione all’andare in montagna, andando nelle scuole. Però l’80% di quei 120 non era lecchese e non conosceva il territorio. Sarebbe bello poter arrivare anche fuori provincia, ma non è così facile. Tanto possono fare le sezioni del Cai». Degli infortunati solo l’11% infatti era un tesserato del Club alpino mentre il 78% erano escursionisti non tesserati. Analizzando i dati dello scorso anni balza all’occhio che 199 incidenti sono avvenuti per escursionismo, 42 per alpinismo, 25 per hanno coinvolto cercatori di funghi e cacciatori, 11 per l’arrampicata e altri 11 per le mountain bike, un dato in aumento da quando si sono diffuse le e-bike che portano più gente ad andare sui sentieri ma spesso senza alcuna preparazione.

Un ultimo dato, il 55% degli interventi è stato fatto utilizzando l’elicottero: «Serve per poter accompagnare prima in ospedale. Il Soccorso alpino è l’unico con i sanitari in Italia e noi li portiamo direttamente sul paziente. Questo fa la differenza – ha detto Spada – avendo la parte sanitaria tra il personale sugli elicotteri. Quindi l’aspetto sanitari è importantissimo». C’è poi il dato dei morti: 21 sembrano tanti in una stagione ma i rilevamenti Istat nella nostra provincia parlano chiaro: dal 2020 al 2023 in montagna sono morte rispettivamente 19, 17, 29 e 21 persone mentre per incidenti stradali 11, 14, 15 e manca il dato 2023. Un incontro interessante quindi che meritava però una platea più vasta. Intanto la Sagra ha fatto registrare altri due giorni di pienone nella fascia tardo pomeridiana-serale. Anche ieri la coda per la cena era lunga, segno che comunque oltre ad un giro tra gli stand, c’è tanta gente che apprezza pure la cucina della manifestazione.

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