Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 05 Novembre 2013
Slot machine: a Morbegno
ce n’è una ogni 90 abitanti
Il Comune prosegue il presidio contro il gioco d’azzardo - Sabato raccoglie anche le firme
Sono centonove le slot machine collocate negli esercizi pubblici della città stando alla rilevazione di ottobre, senza considerare le ricevitorie e le tabaccherie dove il gioco d’azzardo si pratica sotto forma di lotto, superenalotto, gratta e vinci, videolottery e quant’altro.
Le centonove slot sono ubicate in trenta locali pubblici e due sale giochi, per una media di tre per locale, che su una popolazione di maggiorenni di circa 10mila abitanti si traduce in una macchinetta ogni 90 persone. Tutto questo soltanto a Morbegno, ma la possibilità di giocare è ampiamente soddisfatta anche nei paesi limitrofi, senza nemmeno il fastidio di dover prendere l’auto, vicino a casa, alle scuole, all’oratorio, alle palestre e a qualsiasi centro aggregativo frequentato anche dai ragazzi c’è la possibilità di scommettere. «Il fenomeno del gioco d’azzardo e le sue degenerazioni sociali hanno assunto una rilevanza che non si può più ignorare - dice il sindaco di Morbegno Alba Rapella - per questo abbiamo deciso, in linea con le iniziative che abbiamo già intrapreso in passato, come ad esempio l’introduzione della distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili come le scuole, per le nuove installazioni, di aderire alla raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare che propone, tra l’altro il riordino di questa materia, attribuendo alle Questure e ai Comuni la competenza sull’apertura delle sale gioco e l’installazione delle apparecchiature».
Un passaggio fondamentale, quest’ultimo, che permetterebbe agli enti locali di contrastare la diffusione capillare delle macchinette facendo leva sulla pianificazione territoriale, la sicurezza urbana, il rispetto delle distanze minime. Nella proposta anche il trasferimento di finanziamenti specifici ai Comuni per le attività formative e culturali, mediante lo 0,50% delle somme giocate. «È una proposta forte, che potrebbe dare spazio a un vero cambiamento legislativo e quindi anche culturale, partendo dal basso, per questo abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa che consentirebbe di curare davvero i giocatori patologici, proteggere le persone più fragili e istituire anche un fondo per la cura, la prevenzione e la riabilitazione». Il Comune sarà in piazza, con un gazebo per la raccolta delle firme sabato. Nel corso della mattinata (dalle 9,30 alle 13) in piazza Sant’Antonio, vicino al cucchiaio e nel pomeriggio (dalle 14,30 alle 16,30), in piazza Mattei. L’iniziativa, a cui hanno già aderito un’ottantina di Comuni lombardi è di Legautonomie, l’associazione di Comuni, Provincie ed enti locali che svolge un’azione di stimolo e sensibilizzazione sull’autonomia di governo delle istituzioni periferiche.n
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