
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 22 Settembre 2016
Siringhe: «Controlli e interventi mirati di natura sociale»
Via Trieste e via Sauro a Sondrio: dopo l’esposto dei residenti sulle condizioni dei giardini il prefetto chiede progetti per i tossicodipendenti.
Controlli più serrati delle forze dell’ordine, ma anche «un lavoro coordinato e congiunto di natura sociale» per il recupero dei tossicodipendenti che frequentano il giardinetto fra via Trieste e via Sauro. Dopo l’intervento a seguito dell’esposto presentato dai residenti, il prefetto Giuseppe Mario Scalia ha messo sul tavolo un’altra proposta per migliorare la situazione nell’area in cui, ormai da tempo, gli abitanti spesso si trovano di fronte cocci di vetro, bottiglie e siringhe lasciati da un gruppo di sbandati che si ritrovano nel giardino e sulle scale che portano ai vicini garage condominiali. «Il prefetto – segnala una nota di palazzo del Governo – ha ritenuto opportuno interessare il responsabile Servizi interventi sociali, il Dipartimento dipendenze dell’Ats della montagna, la Caritas diocesana e la Questura, oltre al comandante della polizia locale, per un lavoro congiunto e coordinato di natura sociale, volto alla rieducazione delle persone tossicodipendenti di cui è stata riscontrata la presenza nei giardinetti fra via Trieste e via Sauro».
Un intervento da mettere in campo nelle prossime settimane, ricordano sempre dalla Prefettura, che si aggiunge alla richiesta già inviata al comandante dei vigili Mauro Bradanini e al questore Gerardo Acquaviva affinché le forze dell’ordine intensifichino i controlli nella zona, con l’obiettivo di «garantire una giusta pulizia e sicurezza». Ad interpellare il prefetto, come si ricorderà, era stato un abitante della zona, Renato Petrelli, a nome anche degli altri residenti: l’esposto, corredato di foto che mostravano siringhe, bottiglie e cocci di vetro ritrovati nel giardinetto, era stato consegnato in Prefettura venerdì, e la risposta dell’istituzione non si è fatta attendere. Lunedì mattina i vigili urbani avevano effettuato un sopralluogo in zona, rimuovendo le siringhe trovate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA