
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 28 Settembre 2013
Sigarette nelle scuole
Il divieto va in fumo
Dopo dieci giorni bilancio negativo per la legge E i presidi si arrendono
Sondrio
É in vigore ormai da una decina di giorni il divieto per gli studenti di fumare anche negli spazi aperti di pertinenza delle scuole. Ma se si passa dal campus di via Tonale, a metà mattinata, durante cioé l’intervallo, l’odore di fumo di sigaretta lo si sente ancora.
Una spiegazione c’è: si stanno studiando alcune soluzioni, insieme alla Provincia per far rispettare una legge che gli stessi presidi giudicano positivamente, ma che poi fanno fatica ad applicare
Soprattutto in uno spazio così aperto e condiviso da quattro scuole per un totale di circa 3mila studenti.
«A nome dei miei colleghi presidi – interviene dal Piazzi Perpenti la dirigente scolastica Maria Grazia Carnazzola – ho contattato informalmente la Provincia per individuare insieme una soluzione a questa situazione». Ogni scuola del campus ha un suo spazio di pertinenza – per intenderci l’area cementata che ne disegna il perimetro -, a questo però si aggiungo aree verdi e vialetti che sono condivisi. «Chiaramente se ciascuna scuola avesse un suo pezzo di pertinenza sarebbe più semplice far rispettare il divieto e fare i controlli. Ma come si possono controllare 3.000 ragazzi insieme, individuando tra i trasgressori chi è di una scuola piuttosto che di un’altra?»
Certo è che se ogni scuola «avesse i suoi cancelli e il suo cortile farla rispettare sarebbe semplice». In verità ci sarebbe un modo per garantire il rispetto del divieto di fumo anche nelle aree esterne: «Bisognerebbe vietare agli studenti di uscire all’intervallo, ma mi sembra un’assurdità chiedere ai ragazzi di rinunciare a quei dieci minuti di libertà a metà mattinata».
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