Cronaca / Lecco città
Martedì 15 Novembre 2016
Siderurgia lecchese
Bilanci sotto la lente
Le nostre imprese analizzate da Siderweb, premiata la metallurgica Alta Brianza fra le migliori. Il fatturato complessivo sfiora il miliardo di euro
Ci sono anche i bilanci di 40 aziende siderurgiche lecchesi fra quelli delle 3.400 imprese italiane analizzate nell’indagine “Bilanci d’acciaio”, giunta all’ottava edizione e realizzata da Siderweb (community dell’acciaio che connette i produttori della filiera) con l’università di Brescia.
Lo studio è stato presentato nei giorni scorsi a Milano in presenza di grandi player del settore, in un incontro al termine del quale è stata premiata anche un’azienda Lecchese, la Metallurgica Alta Brianza, fra le aziende che hanno registrato i tassi di crescita e di redditività più alti del comparto.
Dall’analisi emerge che del 2015 l’utile delle aziende della filiera siderurgica è crollato, con la perdita del 95% del valore complessivo rispetto al 2014. A fronte di ciò tuttavia tiene l’Ebitda, il margine operativo lordo.
In provincia di Lecco il settore riguarda 45 aziende con un fatturato complessivo che sfiora il miliardo di euro (903.299.728 euro), un Ebitda di 90,9 milioni, per un utile complessivo di 24 milioni di euro. Nonostante le difficoltà del settore l’utile lecchese nella classifica regionale si piazza al quarto posto dopo Milano (utile di 77,6 milioni), Brescia (62 milioni) e Bergamo (31 milioni).
I dati riguardano le imprese che realizzano semiprodotti dell’acciaio, acciai al carbonio e legati, acciai inox, laminazione di prodotti per piani e lunghi, tubi, forgiatura e fucinatura, stampaggio a caldo, trafilatura, fusione di acciaio e ghisa, in aggiunta ai centri servizio, alla distribuzione dal pronto e al commercio di rottame e ferroleghe.
Nel dato nazionale le aziende del settore l’anno scorso hanno registrato un giro d’affari di 36,6 miliardi di euro, il 10,1% in meno rispetto al 2014 (40,7 miliardi di euro). Ma a fronte di un Ebitda stabile anno su anno (2,5 miliardi di euro), il risultato netto registra un clamoroso peggioramento, con un utile di esercizio 2015 pari a 7,002 milioni di euro e un calo quindi del 95% rispetto all’utile di 149,6 milioni realizzato nel 2014.
I dati si inseriscono in un contesto in cui l’anno scorso nel mondo la produzione di acciaio è calata del 3%. In Italia il calo è stato del 7%, per i piani anche a seguito del ridimensionamento dell’Ilva e, per i lunghi, per il freno della domanda interna.
Per gli analisti di Siderweb «uno scenario peggiore rispetto alle attese» che «non poteva che avere conseguenze sullo stato reddituale e finanziario delle imprese siderurgiche. La situazione peggiore riguarda i centri servizio che «in tutte le dimensioni - ha affermato Claudio Teodori dell’università di Brescia -, soprattutto in quelle finanziarie, appare carente». A peggiorare è stata anche la produzione, «che pure ha un’adeguata solidità, soprattutto per alcuni valori non caratteristici, indicatori di processi di ridefinizione del comparto». Complessivamente l’80% del valore aggiunto della filiera è ottenuto dalla produzione, il 7% dal commercio dell’acciaio, l’8% dai centri servizio e il 5% dal commercio di ferrame e ferroleghe.
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