Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 14 Dicembre 2021
Siamo una provincia tranquilla
Ma la qualità della vita peggiora
La Valtellina scivola al 29° posto nella classifica pubblicata dal Sole 24 Ore
Rispetto all’anno scorso sei posizioni in meno. Bene giustizia e sicurezza, male la sanità
Una provincia tranquilla dove non ci sono furti d’auto, ma in cui aumenta l’indebitamento e dove il tasso di mortalità è piuttosto elevato. La trentaduesima edizione dell’indagine sulla Qualità della vita nelle province italiane, pubblicata dal Sole 24 Ore conferma su carta ciò che quotidianamente sperimenta chi vive in Valtellina, nel bene e nel male.
L’indagine che, come ogni anno, scatta una fotografia del Paese attraverso 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti (ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero) incorona Trieste, già salita negli ultimi due anni al quinto posto della graduatoria annuale davanti a Milano e Trento, solidamente al terzo posto. Mentre per quanto riguarda la provincia di Sondrio la classifica dice ventinovesimo posto, con sei posizioni perse rispetto allo scorso anno, seppur in presenza di alcuni netti miglioramenti.
Pochi furti d’auto
A penalizzare la performance della Valtellina, che si mantiene salda ai primi posti in fatto di sicurezza e tranquillità e che, al contrario, sconta sempre lo scarso utilizzo di mezzi pubblici e la scarsa “vivacità” imprenditoriale, ci sono alcuni dei nuovi parametri tra cui l’indice della Qualità della vita delle donne, presentato per la prima volta, che misura la geografia dei divari di genere e che relega la provincia di Sondrio al cinquantaquattresimo posto.
Tra le province lombarde, la Valtellina è l’unica che peggiora la propria posizione mentre, ad esempio, Como guadagna trentotto posizioni. Nel 2020 la Lombardia, più di altri territori, era stata penalizzata dall’impatto dell’emergenza sanitaria, misurato ad esempio dal crollo del Pil pro capite in seguito al lockdown e dai dati sanitari (mortalità e contagi in primis). Quest’anno Milano torna in vetta in «Ricchezza e consumi» e «Affari e lavoro», risultando prima, tra l’altro, per i prezzi delle case, la retribuzione media annua, l’incidenza di imprese che fanno e-commerce e la diffusione dei servizi bancari online.
La Valtellina si piazza al ventinovesimo posto, anche se in cinque delle sei macro aree analizzate i dati sono migliori rispetto al 2020. Le migliori performance nel settore Giustizia e sicurezza: siamo sesti (decimi nel 2020) e primi per furti d’auto.
Crescono ricchezza e consumi
Trentaquattresimo posto nell’ambito di ambiente e servizi (25° l’anno scorso): in questo caso la migliore performance - settimo posto - è legato alla qualità della vita degli anziani; la peggiore l’offerta del trasporto pubblico (104). Deciso balzo in avanti per Ricchezza e consumi (36° posto, +16 rispetto al 2020) con il terzo posto assoluto per i pagamenti, pochi quelli oltre i 30 giorni, e per depositi bancari (sesto), mentre la provincia sprofonda per i finanziamenti attivi (terzultimo posto) e per i debiti (42.357 euro contro una media di 32.165). Trentottesimo posto e netto miglioramento anche in demografia e società (+16 posti rispetto al 2020): secondo posto assoluto per basso consumo di farmaci per malattie croniche e terzo per emigrazione ospedaliera in altre regioni. I dati peggiori sono il novantanovesimo posto per tasso di mortalità e per numero di laureati.
Dal 59° al 41° in Cultura e tempo libero con la provincia penalizzata soprattutto dallo scarso patrimonio museale, dalla banda ultralarga e dal numero di ristoranti.
Il peggior risultato, esattamente come lo scorso anno è il 64° posto in Affari e lavoro, settore in cui la bassa percentuale di giovani che non studiano e non lavorano, i Neet, al terzo posto assoluto non riescono a contrastare il posto 101 per la qualità delle strutture ricettive e la bassa percentuale di start up innovative.
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