
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 09 Aprile 2021
Si possono prenotare
anche gli over 70
In anticipo di una settimana è stata aperta sul portale l’adesione: ieri le prime accettazioni. Consegnati ad Ats gli elenchi degli aventi diritto fra disabili, invalidi e coloro che si prendono cura di loro
Brucia le tappe la campagna vaccinale anti Covid di Regione Lombardia, tant’è che da ieri, in anticipo di una settimana sulla tabella di marcia, il portale di Poste Italiane ha aperto all’adesione anche della popolazione in fascia 70-74 anni.
In tutto 546.312 persone che avrebbero potuto iniziare a prenotarsi a partire da giovedì prossimo, 15 aprile, per vedersi prenotate dal 27; invece già ieri le prime prenotazioni sono state accettate per il giorno 20.
Il che in se è positivo, se non nascondesse la ritrosia di molte persone in fascia 75-79 anni, a prenotarsi per via del timore di vedersi somministrare il vaccino AstraZeneca, finito, un’altra volta, sotto i riflettori di tutta Europa per via degli effetti trombotici che potrebbe aver causato su alcuni assuntori.
La certezza delle dosi
Con ogni probabilità, le persone in fascia 75-79, nei primi giorni di accesso al portale, si sono lanciate nel prenotare senza pensare al tipo di vaccino che sarebbe stato loro proposto, poi, una volta compreso che avrebbero potuto ricevere l’AstraZeneca, si sono un poco “defilate”.
Anche se, certezza sul tipo di vaccino che verrà somministrato non c’è, e fermo restando che proprio ieri sono giunte in Regione Lombardia, 250mila dosi di Pfizer, è anche vero che forniture di AstraZeneca sono giunte, nei giorni scorsi, anche in provincia di Sondrio, e che questo vaccino sembra più adatto alle persone con più di 60 anni.
In attesa di capire quale vaccino utilizzare, dal 12 aprile in avanti, Regione Lombardia ha optato per l’unica strada alternativa ad un’attesa immobile delle decisioni ultime, stabilendo di accogliere da subito nuove adesioni che si implementeranno, ancor più da oggi, con l’apertura del portale di Poste Italiane anche ai disabili e agli invalidi, oltre che ai loro caregivers.
Un vasto numero di persone, di cui è, persino, difficile dare conto, a livello macro, regionale, e micro, provinciale. Per quanto riguarda il nostro territorio la “conta” è in atto, con grande dispiego di energie da parte di Ats della Montagna e delle principali associazioni coinvolte, fra Anmic, (mutilati ed invalidi civili), con 1800 iscritti, Anffas (disabili intellettivi e relazionali), con 130 famiglie iscritte, e, poi, ancora, Unione ciechi Sondrio, Aias (assistenza spastici) Sondrio, Ente sordi, e Valtellina Accessibile-associazione Dappertutto.
Tutti, entro ieri, hanno consegnato ad Ats gli elenchi degli aventi diritto alla vaccinazione fra disabili, invalidi e caregivers, 900 solo da Valtellina Accessibile e 272 da Anffas, mentre Anmic si è concentrata solo sui caregivers, perché gli invalidi al 100% con accompagnamento, i grandi invalidi ex legge 104, e gli invalidi per patologie gravi sono già negli elenchi e nel portale.
Il grande rebus è quello dei caregiver che, pure, sta facendo venire il mal di testa anche ai medici di medicina generale che, a loro volta, entro domenica, dovranno consegnare i loro elenchi riferiti a questa categoria.
Per Anffas, è fondamentale vaccinare entrambi i genitori di un disabile e almeno due caregivers esterni alla famiglia, indipendentemente dal fatto che il disabile abbia più o meno di 16 anni, cioè venga vaccinato o no. E, oltretutto, Corrado Menesatti, suo presidente, chiede sia fatto contemporaneamente alla vaccinazione del figlio-congiunto disabile e sia fatto anche per i genitori-congiunti dei disabili ospiti di strutture e centri diurni, già vaccinati. Per ora, però, sembra che solo un caregiver per ciascun disabile, cioè colui che lo accompagna all’hub vaccinale, possa ricevere il vaccino.
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