
Cronaca / Circondario
Mercoledì 10 Agosto 2016
Si era incatenato
per la pensione
Vinta la battaglia
Luigi Suriano aveva lavorato 40 anni
Rispetto alla legge Fornero varranno le vecchie regole
senza dover colmare altri due anni di versamenti
Luigi Suriano ha vinto la sua battaglia con lo Stato. L’Inps gli ha infatti inviato la lettera che lo informa di essere fra i salvaguardati rispetto alla legge Fornero, per cui ora, con 40 anni e mezzo di contributi versati, potrà andare in pensione con le vecchie regole, senza dover colmare altri due anni di versamenti come gli imporrebbe la Fornero.
In catene
L’autunno scorso Suriano, 55enne di Vercurago, lavoratore edile precoce, con la cassa integrazione straordinaria in scadenza da lì a due mesi e senza un nuovo lavoro per coprire gli anni necessari alla pensione manifestava a tutti la propria disperazione incatenandosi fuori dalla sede Inps di Lecco.
Ora non ha ancora in mano la sua lettera che, assicura Cinzia Gandolfi, direttrice del patronato Inca-Cgil di Lecco che ha seguito la vicenda, «risulta essere stata inviata in questi giorni, come ho potuto verificare dagli archivi dell’Inps. Aspettiamo solo che il diretto interessato, già informato, la riceva».
Iter snervante
Per lui dunque torna il sereno dopo una lunga tribolazione iniziata già con cinque anni di cassa integrazione nell’impresa Airoldi Paolo&C. Di Lecco, prima che nel luglio 2014 il suo contratto terminasse. A quel punto era partita l’Aspe, la cassa integrazione straordinaria per gli edili, scaduta il 31 dicembre 2015, con la necessità di lavorare un paio d’anni ancora per concludere i versamenti.
Da quella protesta erano arrivate proposte di colloqui di lavoro, perlopiù senza esito sostanziale. Oggi la buona notizia lo include fra i 23.600 lavoratori italiani che, divisi per categorie, secondo la legge di stabilità 2016 possono avere un paracadute e andarsene in pensione evitando la Fornero.
Come lui, a Lecco ci sono altri in attesa di risposte dall’Inps. «Stiamo aspettando diverse risposte sulla settima salvaguardia – afferma Cinzia Gandolfi – per persone che i base a requisiti diversi fra loro potrebbero accedere al pensionamento».
«Alcune pratiche – aggiunge – si sono risolte molto velocemente, con pensioni già liquidate. Per alcune aspettiamo risposte non tanto dalla sede Inps di Lecco, che ha già svolto la propria parte di lavorazione, bensì dalla sede nazionale. Sono tutte pratiche relative a ditte fallite nel 2014».
Periodo caldo
Questo è un periodo decisamente caldo per i patronati sindacali, alle prese con domande di disoccupazione e calcoli sull’uscita pensionistica da parte di chi lavora in aziende in bilico per la crisi.
Ma sul prestito pensionistico (Ape) Gandolfi ci dice «che ora siamo molto cauti, finché non c’è nulla di certo sulla riforma in corso non diamo alcuna indicazione». In proposito la discussione fra Governo e sindacati è in corso, entrerà nel vivo a settembre e se l’esito sarà positivo l’autunno per diversi pensionandi lecchesi sarà il momento per mettere in ordine le decisioni sul proprio futuro.
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