Si allarga in tutta la Lombardia
la campagna contro le slot

Sono sempre più numerosi i sindaci lombardi che hanno deciso di non chiudere gli occhi davanti all'emergenza gioco d'azzardo. Una piaga che sta destando ogni giorno di più allarme sociale.

Sono sempre più numerosi i sindaci lombardi che hanno deciso di non chiudere gli occhi davanti all'emergenza gioco d'azzardo. Una piaga che sta destando ogni giorno di più allarme sociale.

Nella sola Lombardia il gioco d'azzardo mette in moto un business di 10 miliardi di euro all'anno. I malati cronici nella nostra regione sono già 25mila. Su 380mila macchinette installate in Italia, 60mila sono nei bar e nelle sale gioco della Lombardia, una diffusione capillare e in costante crescita.

Di fronte a questa emergenza i sindaci hanno in mano solo armi spuntate. Proibire slot machine e video poker non è possibile, la legge non lo consente. Per non chiudere gli occhi davanti ad una realtà così preoccupante molti sindaci del comasco hanno deciso di attivare forme di incentivazione ai bar che decideranno di proibire le slot. Un'iniziativa che sul nostro territorio ha già raccolto l'adesione di oltre cento esercenti.

Il comune di Milano ha deciso ieri di aprire un indirizzo di posta elettronica ([email protected]) invitando i cittadini e gli esperti ad inviare proposte e suggerimenti su come affrontare questa emergenza. L'obiettivo è raccogliere tutto quanto può essere utile per speciali campagne di dissuasione che saranno discussi in un summit che si terrà il 23 aprile. Un appuntamento a cui parteciperanno le associazioni che si occupano delle duipendenze da gioco, medici ed esperti.

Intanto ieri a Pavia si è tenuto il primo incontro pubblico di "Sistema Gioco Italia", aderente a Confindustria, federazione di tutta la filiera del gioco. Lo scopo era quello di avviare un dialogo e un'alleanza con i sindaci sempre più protagonisti di iniziative volte ad arginare il gioco d'azzardo. "Gioco Italia" si è detta disposta a ridurre di 100 mila unità il numero di slot in tutta Italia, tornando alla situazione del 2009. Un proposta però di facciata perchè questa riduzione non porterebbe a nessun calo delle entrate. Di fronte alle richieste di alcuni sindaci che vorrebbero togliere le slot dai bar per metterle solo in sale apposite, gli imprenditori rispondono che "non si può ghetizzare il gioco d'azzardo". Ecco perchè l'eventuale diminuzione del numero di macchinette, sarebbe solo un'operazione simbolica e, alla fine, inutile.

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