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Martedì 02 Aprile 2013
Settimana Blue Note
Fari su Paoli e Rea
Una settimana caratterizzata da un famoso chitarrista rock americano e da un grande poeta della canzone italiana accompagnato da un valente jazzista al Blue Note di via Borsieri 37 a Milano. Il musicista è Steve Lukather, celebre per la lunga militanza nei Toto
Il musicista è Steve Lukather, celebre per la lunga militanza nei Toto, il poeta è Gino Paoli che rinnova il sodalizio con il pianista Danilo Rea. Ma stasera alle 21 il palco è tutto per il Gendrickson Mena Quartet guidato da da Gendrickson Mena Diaz alla tromba e flicorno con Simone Daclon al pianoforte, Roberto Piccolo al contrabbasso e Gianni Cazzola alla batteria. Il repertorio sarà incentrato su un omaggio a Clifford Brown, grandissimo trombettista purtroppo scomparso giovanissimo nel 1956, non senza avere lasciato incisioni monumentali, soprattutto quelle con Max Roach ("advance" a 20 euro, "door" a 25).
L'ultima fatica di Lukather si intitola "Transition" e tra i brani spicca un'interpretazione della celeberrima "Smile" di Charles Chaplin, una scelta che può apparire bizzarra se si pensa che il disco ospita personaggi come Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers e Phil Collen dei Def Leppard, certo non noti per il raffinato tocco jazzistico. Ma Steve non si pone questioni di genere: ha registrato parti di chitarra su qualcosa come 1.500 dischi, senza contare, naturalmente, l'impegno con i Toto: assieme al tastierista David Paich è l'unico a non avere mai lasciato la band che gli ha dato la grande notorietà dal 1977 grazie a innumerevoli brani di successo come "Africa", "Rosanna", "Hold the line". Non mancheranno nelle scalette dei quattro set che terrà domani e giovedì sera, alle 21 e alle 23.30 ("advance" a 50 euro, "door" a 55).
Un deciso cambio d'atmosfera, infine, venerdì 5 e sabato 6 aprile con Paoli e Rea, impegnati in un poker di performance alle 21 (già sold out entrambe) e alle 23.30 (stessi prezzi di Lukather). L'autore di "Sapore di sale" e de "Il cielo in una stanza" ha più di un flirt con il jazz, ma ci è voluto un bel disco come "Milestones", del 2007, per fare incontrare la voce inconfondibile di Gino con musicisti del calibro di Enrico Rava, Flavio Boltro, Rosario Bonaccorso, Roberto Gatto e, naturalmente, Danilo Rea con cui il sodalizio prosegue. Non è la prima volta (c'era stato "Senza contorno" una ventina d'anni fa), ma con una carriera lunga come quella di Paoli è difficile inventarsi qualcosa di nuovo. È il tocco sublime di Rea a fare la differenza.
A. Bru.
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