Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 15 Marzo 2019
Sentiero in Val di Mello, cambia tutto
L’incontro in Regione. Niente circuito di tre chilometri con spesa di 400mila euro, ma solo manutenzione. Il consigliere Pedrazzi: «Né vinti, né vincitori, solamente un intervento meno impattante di quello previsto».
Trovato un compromesso per il sentiero della Val di Mello: saltano i 400mila euro per il circuito di tre chilometri dedicati ai disabili. L’intervento pensato inizialmente da Ersaf verrà ridimensionato: al suo posto si procederà, per 70 o 80mila euro, con la manutenzione del sentiero in sinistra orografica, che partirà fra la primavere e l’estate. Le risorse restanti previste da bilancio della Regione verranno impiegate per un progetto a largo respiro, che prevede la sistemazione dell’area del campeggio al Gatto Rosso, la realizzazione in questa zona di un piccolo parco giochi per bambini disabili e per fare informazione e formazione «in loco sul tema della disabilità, con l’auspico che a catena le strutture e la Valle si dotino di mezzi e risorse umane capaci di gestire e accogliere anche questa utenza».
Ad affermarlo è il consigliere regionale leghista Simona Pedrazzi, che ieri si è confrontata con Ersaf, con il sindaco di Val Masino Simone Songini, con il Centro servizi di volontariato di Sondrio e con Valtellina Accessibile per fare il punto della situazione sul contestato progetto del nuovo tracciato nella riserva. «Trovo che sia stato raggiunto un buon compromesso – spiega il consigliere –, credo soddisferà anche le guide alpine che informerò prontamente. Adesso Ersaf presenterà un quadro preciso di costi e di progetto, visto che sinora sostanzialmente si è discusso sul niente, che sarà presentato pubblicamente alla popolazione in modo da recepire eventualmente anche ulteriori spunti».
In base all’accordo raggiunto ieri, le parti hanno convenuto di mettere comunque mano alla sinistra orografica del Mello, ma «in modo molto meno impattante rispetto a quanto si era inteso sinora - precisa Pedrazzi -, che significa limitare il tracciato a un’ampiezza di 90 centimetri andando a intervenire solamente dove c’è necessità sul letto del torrente, dove si evidenziano già problematiche sui ponti esistenti. Quindi si tratta di una vera e propria manutenzione, non di un allargamento, ed è escluso ogni utilizzo di cemento o mezzi impattanti. Dove ci sono massi predominanti verranno lasciati intatti, cioè il percorso vi girerà attorno».
Il consigliere rimarca come nessuno in questa partita abbia mai voluto escludere i disabili dalla montagna «e se si parla di fruibilità dei luoghi e di inclusione, temi sui quali la Regione ha investito, ho pensato a un intervento più ampio - precisa -. Magari non per quest’anno, ma per il prossimo ho proposto di aggiungere alla manutenzione del sentiero la sistemazione dell’area Gatto Rosso anche in funzione della presenza di disabili. Poi si parla poco di disabilità dei più piccoli, per questo ho pensato nella medesima area all’imbocco della Valle a un piccolo parco giochi per chi ha difficoltà».
«Quindi spero che si possa di seguito parlare di inclusione, a partire dalle strutture ricettive che si devono attrezzare a riguardo, ma anche sul fronte della comunicazione all’esterno e per la formazione in loco di personale capace di gestire le diversità». E conclude: «Tengo a dire che in questa storia non ci sono vinti o vincitori, abbiamo fatto tutti la nostra parte e nessuno mai ha voluto escludere i disabili da nessun progetto, casomai si è voluto difendere un angolo di una valle bellissima».
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