
Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 23 Ottobre 2016
«Sede fatiscente. Nuova caserma
per la Stradale a Sondrio»
Una delegazione provinciale della segreteria Sap nei giorni scorsi ha incontrato il prefetto.
Sede storica - ospita la Polizia stradale da più di cinquant’anni -, ma soprattutto fatiscente e ormai non più adatta alle nuove esigenze.
La segreteria provinciale del Sap (Sindacato autonomo di polizia) che fa riferimento a Cristiano Ambrosini torna su una questione ormai annosa: le condizioni della caserma Soncelli di piazzale Toccalli. Una vicenda che si trascina da anni senza soluzioni e per la quale nei giorni scorsi una delegazione del Sap ha incontrato il prefetto di Sondrio Giuseppe Mario Scalia per evidenziare le condizioni dell’edificio e chiedere soluzioni alternative. Quantomeno l’avvio di un percorso di confronto.
«La Polizia stradale di Sondrio ha la propria sede nello stabile di proprietà della Provincia dal 1959 - spiegano dalla segreteria del Sap - gli uffici sono ormai piccoli e inidonei alle esigenze operative e burocratiche del personale che svolge il proprio lavoro in spazi ristretti e poco decorosi. E questo vale anche per i cittadini che accedono in uffici che versano nelle stesse condizioni».
Per una ristrutturazione dello stabile è stato valutato che servirebbe un investimento di risorse finanziarie attualmente insostenibile. Da qui la decisione di sensibilizzare ed interessare i rappresentanti delle istituzioni - prefetto, questore, presidente della Provincia e sindaco - «perché si adoperino per istituire un tavolo di confronto che porti ad individuare una soluzione per dotare il personale della Polizia stradale di una nuova sede più decorosa, efficiente e funzionale».
«Il prefetto si è dimostrato attento e sensibile alla problematica - dicono dal Sap - e ha assicurato un suo impegno e un suo intervento per trovare una soluzione positiva alla richiesta.Piena disponibilità è stata manifestata anche dal presidente della Provincia, Luca Della Bitta».
Il Sap confida che dal confronto leale e costruttivo delle parti possa uscire una soluzione positiva, per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti. «È l’inizio di un percorso, la prima mossa di un cammino sicuramente difficile - conclude il sindacato - che seguiremo, stimolando chi di dovere per dare la giusta collocazione ad un soggetto che garantisce un servizio importante alla collettività».
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