«Scuole, dov’è l’accordo? Solo Torre e Caspoggio dimostrano buon senso»

«Non mi sembra che oggi tra i sindaci della Valmalenco ci sia condivisione sul tema» scrive Marco Negrini.

Non più tardi di una settimana, fa il dirigente scolastico provinciale Fabio Molinari aveva espresso la sua soddisfazione al termine di un incontro con i sindaci di Chiesa, Lanzada e Torre Santa Maria (Caspoggio assente: «Ragioni personali» ha fatto saper il sindaco Danilo Bruseghini) in cui si è discussa una possibile riorganizzazione della rete scolastica locale in virtù del progressivo calo demografico degli studenti.

Dopo quell’incontro sono seguite una serie di dichiarazioni da parte di tutti i sindaci della Valle. Il dibattito si è animato e anche l’ex sindaco di Lanzada Marco Negrini ha voluto esporre la sua opinione su un tema così delicato e discusso inviando una lettera alla redazione de La Provincia di Sondrio. «Non mi sembra che oggi tra i sindaci della Valmalenco ci sia condivisione sul tema - scrive Negrini -. Spiace, perché all’inizio del 2019 si era tenuto un incontro ufficiale in cui erano presenti i sindaci, alcuni assessori e i parroci della Valle, il dirigente scolastico provinciale e quello del’Istituto comprensivo Paesi Retici, i rappresentanti del Consiglio di istituto e il progettista dell’intervento di riqualificazione dell’esistente palazzo scolastico di Lanzada; durante quell’assemblea si era unanimemente concordato di lavorare a un futuro assetto del sistema scolastico, mantenendo un indirizzo formativo in ognuno dei quattro Comuni - il micronido a Torre, la scuola dell’infanzia paritaria parrocchiale a Caspoggio, le primarie a Chiesa e le secondarie di primo grado a Lanzada -, permettendo così a ciascun territorio di restare “vivo” dal punto di vista sociale e culturale; il tutto, prendendo spunto dall’approvazione del progetto tecnico-economico di riqualificazione della scuola di Lanzada, che tra l’altro prevede già al suo interno lo spazio “polifunzionale” di cui questo comune ha bisogno».

Poi aggiunge: «Si doveva quindi iniziare a concretizzare questa ipotesi di lavoro che avrebbe permesso, tra l’altro, di ovviare al problema delle pluriclassi, di introdurre il tempo prolungato, di continuare a utilizzare le altre strutture esistenti nei vari Comuni, altrimenti destinate all’abbandono e al decadimento, senza ulteriore utilizzo di suolo e di mantenere l’esistente livello occupazionale del personale scolastico».

La situazione, tuttavia, sembra adesso essere cambiata.

«Ora sembra invece di capire - chiosa Negrini - che gli unici sindaci ancora favorevoli a quell’accordo, che definirei di “buon senso” e che allora fu accolto con entusiasmo dal dirigente scolastico provinciale, siano rimasti solo quelli di Caspoggio e Torre; sembra inoltre che nessun fattivo passo sia stato intrapreso, tranne quello della comunità pastorale che proprio in questi giorni presenta l’associazione della Scuole paritarie della Valmalenco».

«Si sta perdendo tempo»

«Spiace, dicevo all’inizio, anche perché si sta perdendo tempo - scrive ancora l’ex sindaco - e qualcuno ostenta soluzioni fantasiose che denotano quanto meno una scarsa conoscenza delle dinamiche scolastiche. Per il bene e la tranquillità degli studenti malenchi e delle loro famiglie spero, quindi, che i vari soggetti interessati riprendano con rinnovato entusiasmo l’impegno concordato per garantire un futuro di qualità e al passo coi tempi alla scuola della Valmalenco».

© RIPRODUZIONE RISERVATA