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Domenica 31 Marzo 2013
Scuole, critiche alla Provincia
E Morbegno ancora si divide
Resta ancora un tema molto caldo quello relativo al dimensionamento scolastico a Morbegno. In particolare è la spaccatura fra la presa di posizione del Comune di Morbegno (che in consiglio si è espresso a maggioranza a favore dell'Istituto comprensivo unico) e quella della Provincia (che ha deliberato, invece, per i due istituti comprensivi a Morbegno) ad avere scatenato nuove reazioni sul tema
Anche la politica si fa sentire sulle scuole morbegnesi: ieri è uscita allo scoperto Debora Ricetti (Coordinamento provinciale Pdl, con delega al settore istruzione e cultura) che ritiene significativo e importante il parere espresso dal consiglio comunale di Morbegno, che «dopo attenta analisi della situazione e sentite tutte le parti in causa, ha deliberato il 13 marzo a favore dell'Istituto comprensivo unico. Sorprende il fatto che - rimarca - la giunta provinciale si sia espressa a favore della soluzione dei due Istituti che al momento risulta impraticabile, non rispettando quanto espresso dal consiglio comunale, massimo rappresentante dell' ente locale e unico competente in materia di istruzione obbligatoria». È d'accordo con lei Andrea Ruggeri, consigliere comunale della minoranza morbegnese, secondo il quale la decisione della Provincia «lascia senza parole».
Palazzo Muzio, secondo l'amministratore, avrebbe «svilito e annientato la legittima espressione di chi è stato eletto per interpretare e soppesare le esigenze dei cittadini, anche tenendo conto di tutti gli elementi in campo».
Quindi il consigliere ribadisce la posizione del suo gruppo, secondo il quale «nonostante alcuni aspetti positivi», la soluzione per i due istituti sarebbe oggi difficilmente praticabile. «Tempi, risorse, carenze di programmazione renderanno qualitativamente scadente e disordinata tale scelta. Noi siamo chiamati ad amministrare con lungimiranza e, al contempo, con piena coscienza della situazione attuale. La scelta verso i due istituti comporta il rischio, se non la certezza, di chiusura a un ampio confronto, alla differenziazione didattica e al possibile smembramento delle classi esistenti. E nella totale noncuranza, dimostrando di non conoscere la realtà culturale e sociale morbegnese, verrà alimentata la mai sopita contrapposizione tra i morbegnesi al di sopra e al di sotto della ferrovia».
Ruggeri è convinto che lo sdoppiamento degli istituti andrà «a danno degli alunni» e per questo auspica che la Provincia «faccia la propria parte e renda disponibili le risorse necessarie a sostanziare la scelta presa. Morbegno non ha tale possibilità. Qualora ciò non avvenisse, alla prevaricazione attuata si sommerà il danno di vincolare il Comune per dare atto a una decisione diversa da quella legittimamente deliberata».
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