Cronaca / Lecco città
Lunedì 01 Febbraio 2016
Scuola-lavoro:«Didattica
da condividere»
Confartigianato Lecco: il presidente Daniele Riva sollecita una maggior coordinamento tra i diversi soggetti
Alternanza tra scuola e lavoro: uno dei temi di maggior peso in questo periodo, con la nuova legge che introduce l’obbligo di stage e iniziative che avvicinino gli studenti al mondo del lavoro già dalla terza superiore, e non più solo in quarta e in quinta.
Si parla 200 ore da suddividere nel triennio per gli studenti dei licei, e 400 ore per gli istituti tecnici.
Nei giorni scorsi al politecnico si sono tenuti gli “Stati generali del welfare”, da cui è emerso che ci sono 7 mila i ragazzi che terminate le superiori, non lavorano e non proseguono neppure con l’università. Ragazzi inattivi.
E se da un lato le associazioni di categoria, come gli artigiani puntano molto sull’alternanza tra scuola e lavoro, veicolo per avvicinare i ragazzi al mondo produttivo «rimangono da sciogliere diversi nodi che ne impediscono il decollo - dice Daniele Riva, presidente di Confartigianato - per risolverli occorre la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti: scuole, istituzioni pubbliche, imprese, genitori e studenti, soggetti politici. È fondamentale progettare insieme un percorso che, partendo da una visione condivisa, offra gli strumenti per aiutare gli studenti ad entrare con successo e nel minor tempo possibile nel mondo del lavoro».
Da un’indagine dell’ufficio studi di Confartigianato risulta che a livello nazionale il 44% degli studenti che dovranno affrontare un percorso di alternanza non potrà essere assorbito dalle aziende. Tale percentuale scende al 22% per le regioni del nord ovest. Questo dato è preoccupante se si considera che la valutazione è stata fatta considerando una maggiorazione del 30% rispetto alle attuali disponibilità.
«Confartigianato - prosegue il presidente Riva - fin dal 2011 ha formulato al provveditorato e all’Amministrazione provinciale, un progetto di coordinamento delle scuole per la programmazione dei calendari per le uscite in alternanza, senza il quale ci sarebbe una sovrapposizione dei periodi di disponibilità richiesti alle aziende. Il progetto considera altri punti decisivi: la qualificazione delle imprese che ospitano i ragazzi, una formazione comune per tutor scolastici e aziendali, strumenti di valutazione improntati sugli obiettivi, e la definizione di progetti formativi condivisi con le imprese, per evitare che gli studenti vengano di fatto parcheggiati in azienda senza sapere cosa fargli fare».
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