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Giovedì 18 Aprile 2013
Scuola, allarme fuga studenti
E sempre meno ragazzi in classe
Basta dire che nel giro di tre anni - dati dell'Ufficio scolastico regionale relativi alle annate 2010-2011, 2011-2012 e 2012-2013 - si sono registrati circa 250 studenti in meno.
SONDRIO Sempre meno studenti nelle classi. Anziché aumentare, la popolazione studentesca di Valtellina e Valchiavenna diminuisce. Un calo anagrafico con il quale si trova a fare i conti chi sovrintende alla mappatura e all'organizzazione del sistema istruzione del territorio. Di questo, in particolare, si è parlato ieri pomeriggio a palazzo Muzio dove Costantino Tornadù ha convocato i presidi delle scuole superiori del territorio per cominciare a preparare il terreno per il prossimo anno scolastico.
Una riunione di «natura prettamente tecnica - puntualizza l'assessore all'Istruzione della giunta Sertori - per focalizzare quali siano le problematiche da affrontare per trovarsi preparati al meglio il prossimo autunno».
A fronte del dato oggettivo della diminuzione della "materia prima" - gli studenti - e di conseguenza dell'inevitabile calo del numero degli iscritti, bisognerà calibrare al meglio le scelte da farsi, poiché meno iscrizioni potrebbero - condizionale d'obbligo - anche pregiudicare l'attivazione di alcuni indirizzi oppure non garantire il loro proseguimento se si tratta di percorsi di studi superiori già contemplati dal piano dell'offerta formativa della nostra provincia.
«Si è trattato di un primo incontro interlocutorio - prosegue Tornadù -, durante il quale ci siamo dati dei criteri, tenendo sempre però in primo piano la formazione e la crescita dei ragazzi e la nostra realtà territoriale in rapporto anche a quello che il mercato del lavoro oggi richiede».
Insomma, cercare di far quadrare domanda e offerta, salvaguardando le aspettative e le richieste di chi sta costruendo la propria istruzione, cioè degli studenti che ogni giorno entrano in classe.
Dopo questo primo confronto, si è deciso di lasciare trascorrere alcune settimane per dare tempo ai dirigenti scolastici che hanno il polso della situazione di raccogliere ulteriori dati utili, prima di risiedersi nuovamente al tavolo. Tavolo che «sarà aperto anche alle forze sindacali del comparto scuola locale - assicura l'assessore Tornadù - così come agli amministratori per trovare soluzioni e decisioni condivise», come peraltro è accaduto anche negli anni precedenti.Che la popolazione studentesca della provincia di Sondrio sia, numericamente parlando, è un fenomeno che si sta registrando da qualche anno. E per questo la tendenza al calo sta diventando anche una nuova emergenza da affrontare.
È in crescita nella quasi totalità delle province lombarde, tranne che in quelle di Bergamo e Sondrio. Ma mentre nella bergamasca il calo di iscritti nelle scuole statali viene in un certo qual modo "tamponato" da un aumento delle iscrizioni negli istituti paritari, sul nostro territorio la diminuzione sembra inesorabile e colpisce sia l'istruzione statale che quella privata. Basti dire che nel giro di tre anni - dati dell'Ufficio scolastico regionale relativi alle annate 2010-2011, 2011-2012 e 2012-2013 - si sono registrati circa 250 alunni in meno.
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