Cronaca
Lunedì 27 Giugno 2016
Scuola, addio ai voti numerici
Nelle pagelle tornano le lettere
Il provvedimento per elementari e medie è previsto dalla riforma 107 ed entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico. Al posto dei numeri solo cinque lette.
La pagella con tutti i voti numerici, a cui i bambini di scuole primarie e ragazzi di scuole medie sono ormai abituati dal 2009, è destinata a sparire. Per lasciare spazio alle più «eque e meno limitanti» lettere: ovvero, A-B-C-D-E, cinque gradi di giudizio per valutare gli studenti e assegnare loro un punteggio qualitativo dopo aver constatato se hanno o meno raggiunto gli obiettivi fissati dal ciclo di studi. La novità è contenuta in uno dei disegni di legge delega che il governo sta preparando sulla base delle indicazioni contenute nella legge 107, la riforma della scuola varata a luglio dello scorso anno. E che dovrebbe essere approvato entro l’estate, per entrare in vigore dal prossimo anno scolastico, 2017-2018.
In Italia è stata la riforma Gelmini a reintrodurre la valutazione numerica alla scuola primaria e secondaria di primo grado, abbandonata nel 1977: in realtà secondo quella legge i docenti dovrebbero esprimere il proprio giudizio in voti solo per la pagella intermedia e quella finale, lasciando spazio a giudizi più articolati - o meno severi, come faccine, cuoricini e stelline - nel corso dell’anno per compiti, interrogazioni e elaborazioni di bambini e ragazzi. Ma spesso il voto è diventato uno strumento semplice e matematicamente ineccepibile per classificare lo studente: che, alla fine dell’anno, non può che constatare che il giudizio complessivo sulla sua preparazione è la media dei voti ottenuti. «Ed è proprio questo che deve cambiare- spiegano gli esperti che stanno lavorando al tavolo ministeriale per mettere a punto il provvedimento - la valutazione in lettere esprime il concetto di evoluzione delle competenze e delle conoscenze, mentre il voto fotografa in maniera statica una situazione». Un esempio? Se uno studente, dopo un inizio complicato, si mette sotto a studiare e negli ultimi compiti prende sempre A, meriterà una A finale, che testimonia il punto di arrivo conquistato. Nel caso del voto numerico, i «5» o i «4» presi nei compiti iniziali non potrebbero invece essere cancellati ma diventerebbero parte della media, anche se alla fine dell’anno lo studente ha meritato tutti 8.
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