Società e Costume
Mercoledì 12 Gennaio 2011
Scuola, per 3 «prof» su 4
la cattedra è uno stress
Presentato studio su 5.264 insegnanti intervistati in due anni. Ma fa prevenzione soltanto la metà degli insegnanti e la famiglia non basta
Gli interlocutori dei docenti che causano loro maggior stress sul lavoro sono nell'ordine: gli studenti (26%); i loro genitori (20%); i colleghi (20%); il dirigente scolastico (2%). La restante parte (32%) ritiene usurante la somma di tutte le relazioni. Di coloro che hanno ammesso di essere vittime di questi agenti, hanno specificato di sentirsi «decisamente» stressati il 50% e «moderatamente» il 23%; il 27% del campione si ritiene «sereno», mentre il 59% riferisce di sentirsi «in apprensione» e il 13% «in grave stato ansioso». Solo una minima parte (1%) si definisce «indifferente».
Secondo l'autore dello studio, si fa sempre più probabile l'ipotesi che dietro all'alta incidenza di malattie depressive e neoplastiche tra i docenti (nell'80% dei casi si tratta di tumore mammario a fronte dell'alta presenza femminile nel corpo docente che in Italia ha un'età media di circa 50 anni) vi sia proprio il disagio di stare per decenni dietro la cattedra, nel 99% dei casi senza alcuna prospettiva di carriera.
Un rischio di cui i docenti, però non si rendono conto. «Se nello studio - spiega il medico - il 56% dei docenti riconosceva che la menopausa accresce la predisposizione della donna alla depressione, solo il 41% conosce l'entità del rischio che quintuplica rispetto all'età fertile. E dall'indagine risulta che solo il 60% delle donne in età esegue regolarmente gli screening oncologici».
Dell'intero campione femminile esaminato, il 58% e il 52% dichiarano rispettivamente di effettuare regolarmente gli esami di screening oncologico pap test e mammografia. Circa il 10% afferma di non eseguire alcun esame per la prevenzione dei tumori, mentre il 13% dichiara di non aver ancora raggiunto l'età per i suddetti esami.
Vale la pena sottolineare che quella dei docenti è una «popolazione per i quattro quinti femminile - continua Lodolo D'Oria - che svolge il doppio lavoro: a casa e a scuola. E' dunque la vita di relazione, col suo contesto familiare, a fungere da ammortizzatore per lo stress. Tuttavia la famiglia, quale punto di riferimento per la società e per lo stesso insegnante, diviene sempre più debole: se ne formano di meno, con pochi figli e sempre più instabili. Anche questa circostanza concorre verosimilmente a indurre un atteggiamento fortemente improntato all'ansia in oltre metà dei docenti a inizio dell'anno scolastico».
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