Scontro politico su Linee Lecco. Gattinoni: «Serve un cambiamento»

Le minoranze chiedono chiarimenti sul futuro dei parcheggi e sull’andamento societario. L’8 agosto si terrà un consiglio comunale sul tema

“E’ un dispiacere trovarci ora, vicino alle ferie, a discutere di temi importanti e di cui si parla ormai da anni, a Lecco, e che sono rimasti senza risposta oppure sono stati derubricati”. È così che Simone Brigatti (Lecco Merita di Più, Lecco Ideale) ha aperto i lavori di un’apposita commissione consigliare in cui si è discussa la mozione presentata dai gruppi di minoranza sul caso Linee Lecco, mentre la settimana prossima, l’8 agosto, verrà convocato un consiglio comunale straordinario, sempre sul tema che ormai da mesi tiene banco in città.

La vicenda

“I punti delle criticità emerse in questi due anni prendono il via dal tema della gestione in house dei parcheggi – ha osservato Brigatti – È scaduta a fine anno, è stata prorogata e ancora, al momento, vive in proroga. Sappiamo che sono in corso delle interlocuzioni tra Comune e Linee Lecco, seppur in una fase ancora iniziale. C’è anche il tema legato ai lavori che il Comune, sia con la precedente giunta che con l’attuale, ha appaltato o fatto fare direttamente a Linee Lecco e che creano poi un disallineamento nel riconoscimento dei saldi dovuti, si pensi alla Piccola – ha proseguito il consigliere d’opposizione – Il senso di questa mozione è impegnare il sindaco e la giunta a trovare una soluzione alla situazione della palazzina della Piccola e al tema del calcolo delle percentuali dei parcheggi, che si trascina ormai dal 2019, incidendo sul bilancio di Linee Lecco”.

La replica

Gran parte del dispositivo della mozione, secondo il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, “è condivisibile e già in atto”. “Alcuni elementi testuali dovrebbero essere presi in considerazione, per rendere il documento tecnicamente sostenibile – ha spiegato – Ad esempio, il consigliere Brigatti, relatore della mozione, dovrebbe integrare quanto detto oggi sul tema dell’in house, che non è presente nel testo”.

Sul punto: “La gestione dei servizi pubblici in house rappresenta, per certi, versi, l’eccezione rispetto alla via maestra, che è quella delle gare. Deve anche essere chiaro il rapporto tra controllore e controllato; la proprietà il proprio esercizio di indirizzo e di controllo lo sta esercitando ed è proprio nelle more di queste funzioni di indirizzo e di controllo che sono emersi alcuni aspetti che esigono da parte della società delle migliorie. Per quanto riguarda la palazzina – ha proseguito il sindaco - il Comune si è assunto in toto la responsabilità, nel senso che, dopo tre delibere di un certo senso, ne arriva una in senso opposto, ed è chiaro che i fatti o gli effetti delle precedenti tre delibere non sono indolori per il soggetto che si è attenuto a quei dispositivi e che, di conseguenza, si è attivato, eseguendo talune opere, in questo caso edilizie. Tant’è che, avendone già assunto la responsabilità proprio con una delibera di autotutela, questo apre la strada ad una evidente possibilità di riconsiderare come non solo tale patrimonio non debba andare perduto, ma come possa essere recuperato per le funzioni per le quali è stato costituito, senza che ciò crei danno a chi l’ha ha realizzato nelle more di un indirizzo ben preciso, dato proprio dal Comune”.

“Tema che riguarda tutta la città”

“La situazione è oggettivamente surreale”, è il commento di Filippo Boscagli, durante la commissione dedicata al caso Linee Lecco. “Abbiamo presentato questa mozione anche per poter parlare di un tema fondamentale di questa città che è la principale società di trasporto pubblico del territorio. Il tema – ha sottolineato Boscagli - l’abbiamo dovuto portare noi, al netto di polemiche o meno a mezzo stampa. Raramente abbiamo assistito a così tanti errori da entrambe le parti sotto il profilo politico, amministrativo, finanziario, gestionale. È difficile anche intavolare un dibattito omogeneo su questo tema perché c’è tutto un tema politico, relativo a come noi vogliamo gestire le nostre partecipate, su cosa vogliamo che le nostre partecipate facciano. Tra questi temi c’è la questione della verifica e di controllo analogo da parte dell’ente comune socio rispetto alle proprie partecipate. E un aspetto – continua - di verifica di efficienza, economicità e quant’altro che riguarda poi i bilanci. Linee Lecco ha presentato un bilancio in cui, all’interno, il collegio sindacale e il collegio dei revisori hanno sollevato degli oggettivi problemi, il Comune ha approvato senza colpo ferire quel bilancio con quei rilievi, contestando invece i tre milioni di esposizione dell’utile, ma in un’esposizione che invece non era stata assolutamente rilevata all’interno dagli stessi sindaci e dagli stessi revisori di Linee Lecco”.

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