Scontro frontale sul viadotto del Tartano,
Roberta Patriarca in condizioni gravissime

La donna di Ardenno era alla guida della sua Dacia Sandero e stava procedendo verso Sondrio, quando, il furgone che viaggiava in senso opposto, un Mercedes Frigo, le è andato addosso per cause in corso di accertamento

É in condizioni gravissime la donna di 53 anni, di Ardenno, Roberta Patriarca, membro di una famiglia molto conosciuta in paese perché gerente da anni l’alimentari Crai del posto, rimasta vittima di uno scontro frontale avvenuto mercoledì, alle 16.30, sul viadotto del Tartano, a Talamona.

La donna era alla guida della sua Dacia Sandero e stava procedendo verso Sondrio, quando, il furgone che viaggiava in senso opposto, un Mercedes Frigo, le è andato addosso. Per cause in corso di accertamento, anche se si ipotizza possa essersi trattato di un colpo di sonno o di un malore, l’uomo che era alla guida del mezzo, 66 anni, residente in provincia di Sondrio, ha invaso la corsia opposta e quando ha riaperto gli occhi ha realizzato l’impatto provocato.

Si è visto la Dacia Sandero schiacciata contro il furgone proprio dal lato della conducente, rimasta gravemente ferita, incastrata con gli arti inferiori sotto il cruscotto e in completo stato di incoscienza. Presentava una ferita frontale importante e un’altra lungo il collo anche se, fortunatamente, non tale da interessare l’arteria giugulare.

E proprio sulla donna si sono concentrate tutte le prime attenzioni, perché, chiaramente, la più grave fra tutte e tre le persone coinvolte nel sinistro. Oltre a Roberta Patriarca e al conducente del furgone, sul viadotto del Tartano, infatti, chi è giunto per primo sul posto ha notato anche la presenza di una donna in strada. L’amica di Roberta, che sedeva al suo fianco sul lato passeggero, e che non interessata dal tremendo urto è riuscita ad aprire subito la portiera e a scendere autonomamente da quel che restava della Dacia.

«Sono arrivato per caso sul luogo del sinistro perché diretto all’ospedale di Sondrio con alcuni dializzati - dice il dipendente della Croce Rossa di Morbegno che ha prestato i primi soccorsi - e mi sono subito fermato per capire cosa fosse successo. Ho realizzato la gravità della cosa ed ho avvertito la centrale operativa spiegando la situazione. Mi hanno detto di tamponare con garze le ferite della donna incastrata nell’auto e così ho fatto in attesa dell’arrivo dei colleghi di Areu. Che, nel giro di poco, sono giunti sul posto al pari dei Vigili del fuoco».

Da Morbegno è, infatti, giunto un mezzo di soccorso di base di Croce Rossa, l’ambulanza di Areu con infermiere a bordo e, nel giro di cinque minuti, è planato in strada anche l’elicottero di Areu Sondrio. L’equipe medica si è proiettata sulla ferita principale così come i Vigili del fuoco di Morbegno che si sono attivati per estrarla dal mezzo in cui era bloccata. Poi si sono occupati del conducente del furgone, ribaltatosi sul fianco destro in seguito all’urto e le cui portiere erano bloccate.

Sia l’uomo sia l’amica di Roberta Patriarca sono stati assistiti e portati in Pronto soccorso a Sondrio per accertamenti in codice verde, in quanto hanno riportato più che altro un grande spavento e piccole escoriazioni, miracolata, addirittura, la passeggera che era sull’auto, mentre per la conducente la situazione è seria e delicata. Stabilizzata sul posto è stata trasferita in codice rosso, indice di massima gravità ed urgenza, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove si trova ricoverata in prognosi riservata.

Dopodiché, una volta ultimate le operazioni di soccorso sui feriti, sono scattati i rilievi di rito da parte dei Carabinieri del posto afferenti al Comando compagnia Sondrio. Sul posto anche due addetti della Provincia che ha competenza su questo tratto di strada.

Le operazioni, anche di rimozione dei mezzi e di pulizia della sede stradale, sono state ultimate intorno alle 19.30 e solo allora la strada ha potuto essere riaperta con inevitabili ripercussioni sul traffico della vigilia di Ferragosto.

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