Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 07 Marzo 2018
Scialpinisti prima soccorsi e poi multati
L’appello: «Fuoripista solo in sicurezza»
Campodolcino, recuperati sabato sera in quota, i cinque turisti sono stati ritenuti imprudenti. I tecnici: «Nello zaino serve il kit per l’autosoccorso, senza il quale non ci si getta in neve fresca».
Campodolcino Stefano Barbusca Il fuoripista? Sì, ma solo se si conosce l’itinerario e se nello zaino ci sono Arva, pala e sonda. Ecco la presa di posizione della stazione Valle Spluga del Soccorso alpino dopo l’intervento che, domenica sera, ha visto impegnati i volontari del Cnsas e del Sagf della Guardia di finanza per recuperare cinque sciatori rimasti bloccati nella zona del Vertice, dove c’è uno stabile abbandonato. Per alcuni loro è stata inevitabile una sanzione amministrativa. Nello zaino, infatti, non avevano i dispositivi necessari quando si affrontano itinerari di questo tipo: l’apparecchio elettronico per la ricerca in caso di valanga e i due strumenti utili per liberare il compagno sepolto.
Quello che due giorni fa è diventato un riparo di fortuna era stato utilizzato negli anni dei lavori di costruzione della diga della Val di Lei, inaugurata nel 1963, e dopo molti decenni è ancora lì. Quando hanno capito di non essere in grado di proseguire verso la zona dell’Angeloga e scendere a Fraciscio, i turisti – due adulti residenti a Olgiate Molgora in provincia di Lecco e in Spagna - e tre ragazzi – due spagnoli e uno di Biassono in provincia di Monza – hanno trovato riparo in quest’edificio. Sono entrati e hanno acceso il fuoco per riscaldarsi. Poi hanno comunicato con precisione la propria posizione.
I soccorritori sono saliti con gli impianti di Ski area Valchiavenna, che ha garantito una corsa anche dopo l’orario d’apertura, e successivamente hanno raggiunto il luogo dal quale era partita una chiamata per il comando provinciale dei vigili del fuoco. In un primo momento si era ipotizzato l’intervento dell’elisoccorso, ma non è stato possibile contare sul velivolo di Areu. Ben dopo l’ora di cena, i volontari hanno accompagnato a Fraciscio, la frazione di Campodolcino situata a valle della zona dell’Angeloga, i cinque sciatori, stremati. Secondo gli accertamenti, alla base della disavventura c’è stato un errore nell’itinerario. I due adulti hanno infatti seguito delle tracce lasciate da scialpinisti diretti al Pizzo Stella. «Quello dell’Angeloga è un fuoripista molto bello e frequentato, ma per affrontarlo è necessario conoscerlo oppure affidarsi a una guida – è la posizione del Cnsas -. Nello zaino serve il kit per l’autosoccorso e non bisogna partire nel tardo pomeriggio». Anche il Sagf delle Fiamme gialle, presente in Valle Spluga con il comando di Madesimo, ha preso parte all’operazione. E proprio ai finanzieri è toccato il compito di accertare le violazioni alla normativa sull’Arva. Areu, intanto, potrà valutare la possibilità di richiedere un contributo se riterrà che c’è stato un comportamento imprudente.
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