Scavi archeologici al castello di Teglio

Sono partiti lunedì scorso e proseguiranno per due settimane gli scavi archeologici al castello di Teglio diretti e in concessione all’Università degli studi di Bergamo e al Centro studi sul territorio (Cst) e condotti dall’archeologo Federico Zoni con una squadra di studenti di diversi livelli di formazione dell’università Statale di Milano, da quelli della triennale agli specializzandi e dottorandi. Ad aver commissionato la nuova campagna il Comune di Teglio che ha messo le risorse, ovvero 7mila euro, «per proseguire nella direzione di studiare la storia archeologica del nostro castello», come sottolinea l’assessore al Turismo, Donatella Marcionni.

«Fino al 2023 abbiamo indagato lo spazio attorno alla torre, cioè quella del castello basso-medievale, adesso ci siamo spostati intorno alla chiesa di Santo Stefano – spiega Zoni -. Abbiamo aperto due aree, una a ridosso della facciata della chiesa castrense e una appena sotto, sempre seguendo le indicazioni date dalle indagini preliminari del 2020, indagini non invasive con droni, camere multi-spettrali e strumenti per la geofisica». Gli archeologi hanno avviato lo scavo davanti alla chiesa alla ricerca di tracce delle frequentazioni passate del castello. «Tutto quello che abbiamo trovato fino ad oggi è relativo all’utilizzo del castello a fini militari fra 1200 e 1300, ma dai sondaggi fatti intorno alla chiesa, prima degli scavi, sono emersi materiali più antichi che potrebbero risalire ad un periodo alto-medievale cioè prima del XII secolo».

Scopo della campagna 2024, dunque, è quella di individuare tracce di frequentazione alto medievale (X e XI secolo) e, soprattutto, di verificare se c’è un cimitero intorno alla chiesa. «Solitamente si trovano cimiteri intorno agli edifici di culto, anche nei castelli – prosegue Zoni -. Potremmo capire se ci sono determinate sepolture, chi si faceva seppellire nella chiesa del castello piuttosto che nelle chiese del paese». Peraltro già adesso sono stati trovati dalla classica punta di freccia a ceramiche del ’200 e ’300, da ossa fino ad un microscopico e bellissimo dato da gioco. Nello scavo più in basso rispetto alla chiesetta, invece, gli archeologi stanno indagando un’altra delle case intorno al castello, da cui ad ora è emerso il muro perimetrale est. Lavori che l’Università di Bergamo e il Comune hanno deciso di portare avanti, dopo la campagna dello scorso anno, nell’attesa dell’esito della domanda presentata in un progetto Interreg con la Provincia di Sondrio. «Se dovesse andare bene arriveranno altre risorse che consentiranno di continuare in grande scala, scavando all’interno della chiesa, e di sistemare i vecchi scavi e renderli visitabili alla collettività – preannuncia Zoni -. Significa che le murature che abbiamo trovato verranno ristrutturate in modo che possano rimanere a vista. La terra di risulta verrà sistemata e si creeranno percorsi di visita per ammirare la scala monumentale, piuttosto che le cisterne del castello medievale o le case messe in luce». Nel progetto Interreg (in cui gravitano anche altri Comuni come Tresivio, Caspoggio, Castione e Piuro) con le università di Bergamo e Verona, la parte che riguarda Teglio prevede un costo di 150mila euro.

In progetto c’è anche una brochure divulgativa che possa accompagnare la visita e lasciare traccia scritta di scavi e scoperte. Infine una volta che ci sarà la “musealizzazione”, saranno installate in loco bacheche per il visitatore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA