Cronaca / Merate e Casatese
Sabato 01 Ottobre 2016
Scabbia, dodici i casi sospetti al Mandic
Nas al lavoro, rianimazione resta chiusa
Ancora non chiari i motivi del contagio, tutte da stabilire le responsabilità
Sono dodici i casi sospetti di scabbia al San Leopoldo Mandic di Merate. Tante le persone che, pur non essendo risultate positive ai controlli, presentano sintomi riconducibili alla malattia della pelle.
A questi 12 va aggiunto il caso conclamato dell’infermiere di rianimazione e molto probabilmente anche quello del paziente trasferito dalla rianimazione al reparto malattie infettive di Lecco mercoledì.
Per lo più si tratta di dipendenti della rianimazione. Tra loro ce n’è anche qualcuno del pronto soccorso e dell’ostetricia. Tutti sono a casa. Il quadro è comunque in rapida evoluzione.
Si allargano i controlli
Giovedì sono stati controllati 36 dipendenti quasi esclusivamente della rianimazione. Nella giornata di venerdì agli stessi esami sono stati sottoposti altri 25 sanitari, per lo più del pronto soccorso e della società che si occupa delle pulizia.
Nel frattempo, si sta cercando di capire il perché del contagio. La direzione ha avviato «una verifica interna per esaminare e confermare la correttezza delle procedure adottate».
A quanto accaduto e anche all’indagine, che dovrà individuare eventuali responsabilità per il contagio, si sono interessati i carabinieri del reparto Nas. Gli uomini del nucleo anti-sofisticazione hanno analizzato con meticolosità la cartella del paziente ricoverato in rianimazione e parlato con molte delle persone che lo hanno trattato.
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