Cronaca / Lecco città
Sabato 22 Dicembre 2018
«Sanzioni e assenza di dialogo»
Protestano i lavoratori Econord
La vertenza: in una ventina hanno dato vita a un presidio davanti al Comune
Giubbetti arancioni, fischietti e striscione con la scritta “Reprimere ingiustamente in nome del profitto toglie al lavoratore dignità e diritto”. Una ventina di lavoratori di Econord, la società che si occupa della raccolta rifiuti in città, ha dato vita ieri, davanti al Comune di Lecco, a un presidio di protesta contro la propria azienda.
A spiegare la situazione è Catello Tramparulo, segretario della Funzione Pubblica della Cgil di Lecco: «Abbiamo scelto un luogo simbolico come il municipio perché, pur non essendo dipendenti comunali, i lavoratori di Econord svolgono per il 90% attività in favore della città. Vogliamo quindi rappresentare a tutta l’amministrazione e alla cittadinanza le condizioni di lavoro dei 60 lavoratori che operano su Lecco. Purtroppo, negli ultimi tempi, Econord sta utilizzando un metodo che possiamo quasi definire repressivo nella gestione del personale: sono aumentate le sanzioni disciplinari, ci sono problemi sugli organici e sostanzialmente l’azienda rifiuta di incontrare le organizzazioni sindacali». «La maggior parte delle sanzioni - spiega il sindacalista - a nostro avviso non sono motivate. Sono spesso collegate a piccoli danneggiamenti dei mezzi che vengono fatti pagare ai lavoratori. Questo ha creato un clima di terrore: i lavoratori sono spaventati perché ogni minimo graffio, fanalino rotto o danneggiamento viene loro fatto pagare. Inoltre contestiamo un forte ricorso da parte dell’azienda agli interinali invece che effettuare assunzioni dirette».
Altro tema è quello della difficoltà di dialogo: «Econord fa fatica a venire a Lecco, nei mesi scorsi hanno proposto in maniera pretestuosa di fare il tavolo di confronto a Varese dove hanno la sede. Noi chiediamo invece di venire qui dove ci sono i lavoratori, perché questo è un appalto importante». Dello stesso avviso Pantaleone Prochilo della Uil Trasporti: «Da qualche tempo non riusciamo più avere un confronto con l’azienda. Sappiamo che l’appalto è risicato ma si pretende di dare più servizi con meno uomini e questo ricade sui lavoratori. Vogliamo arrivare a coinvolgere l’azienda in un confronto, magari anche con il supporto del Comune. I ragazzi sono molto provati da servizi pesanti, i mezzi sono quello che sono e quindi la situazione non è delle migliori». Econord replica semplicemente dichiarando di smentire la versione dei sindacati.
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