Santa Maria Hoè: «Ora
bisogna individuare i mandanti»

SANTA MARIA HOÈ «Il killer è solo presunto. Da quanto sappiamo, non c'è stata alcuna confesssione».
Felice Tentorio, fratello di padre Fausto, assassinato da un killer professionista lo scorso 17 ottobre, smorza gli entusiasmi e raffredda le notizie che rimbalzano dalle Filippine, in base alle quale l'assassino del missionario del Pime sarebbe stato individuato e fermato.
«Il giovane che è stato arrestato era noto come killer. Per questo è stato  portato a Manila dalla polizia. Nei prossimi giorni, sarà interrogato. Vedremo se confesserà anche l'assassinio di mio fratello».
Ma Felice sottolinea che, se anche le cose dovessero andare così, né lui né la sua famiglia gioirebbero. «Al di là dell'assassino, occorre individuare i mandanti. Anche se, a dire la verità,  non c'è nemmeno molto da indagare. Noi restiamo convinti che i mandanti dell'assassinio di mio fratello siano quelli a cui lui dava fastidio».

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