Santa Maria Hoè: Bessel
Beffa finale per gli operai

Beffati metà dei lavoratori della Bessel Candy: il ministero del Lavoro non ha accordato l'uso del contratto di solidarietà destinato a 92 dei 176 lavoratori, per loro si userà la cassa straordinaria e poi la mobilità.

SANTA MARIA HOE' - Beffati metà dei lavoratori della Bessel Candy: il ministero del Lavoro non ha accordato l'uso del contratto di solidarietà destinato a 92 dei 176 lavoratori, per loro si userà la cassa straordinaria e poi la mobilità.
L'ultimo atto della vicenda Bessel Candy, iniziata a maggio con l'annuncio della proprietà di chiudere lo stabilimento di Santa Maria Hoè che produceva lavatrici, si è concluso il 15 dicembre scorso con la sigla del verbale di cassa integrazione straordinaria firmato al ministero che prevede la concessione di un primo anno di cigs, con la disponibilità al rinnovo di un secondo anno, se il 33% dei lavoratori troverà un altro posto di lavoro attraverso le azioni di ricollocamento che saranno messe in atto dall'azienda e dagli enti locali.
I lavoratori in carico alla Bessel sono 176, di cui 13 impiegati e tutti gli altri operai, mentre le donne sono 77. Dalla prima settimana di gennaio lo stabilimento di Santa Maria Hoè è stato riaperto e, applicando un contratto di solidarietà a rotazione che durerà 24 mesi, 62 persone a rotazione (con l'orario di lavoro ridotto al 40%, cioè lavorando 16 ore la settimana) si occuperanno del premontaggio quotidiano di 3.500 oblò della lavatrice. A loro si aggiungono altri sei lavoratori a tempo pieno.
Tutt'altra storia per gli altri 92 lavoratori ai quali sarà destinata la cassa integrazione straordinaria per parziale cessazione d'attività, che prevede la dismissione della produzione di lavastoviglie e lavatrici. L'accordo prevede la possibilità di ruotare alle linee di montaggio di Brugherio, dove si trova l'altro stabilimento della Candy: ma per 29 persone l'ammortizzatore sociale è stato richiesto a zero ore, e non per tutti la scelta è stata volontaria, per 63 persone si apre la possibilità di lavorare in rotazione per sei mesi l'anno (con rotazione ogni due mesi). Questi ultimi hanno iniziato a lavorare in distacco già a novembre.
In realtà, come spiega il delegato Aldo Zuccolo: «Anche per questi lavoratori doveva essere aperto un contratto di solidarietà che avrebbe permesso a tutti i 92 lavoratori di lavorare a rotazione a Brugherio, ma il ministero del lavoro ci ha negato l'utilizzo di questo strumento. Quindi, chi ha scelto di andare a Brugherio avrà a disposizione due anni di cassa straordinaria, più la mobilità e vengono a mancare i due anni di solidarietà. Questo ha scombussolato i piani e lasciato a casa, in cassa integrazione a zero ore 29 lavoratori», che avranno poche possibilità di rientrare in Candy perché, i sessanta posti di lavoro che l'azienda ha assicurato al termine dei due anni di cassa straordinaria saranno spartiti tra coloro che già oggi si stanno alternando a Brugherio, perché godranno di una sorta di priorità. Per i lavoratori in cassa straordinaria, l'accordo prevede l'integrazione salariale a carico dell'azienda: 120 euro per chi sta a casa, 240 euro per chi va a Brugherio, più un servizio autobus e l'indennità disagio di 100 euro annui.

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