Cronaca / Merate e Casatese
Sabato 08 Marzo 2014
Santa Maria Hoè: Candy, 150 euro
di anticipo per i lavoratori in cassa
Siamo arrivati all’ultimo atto nella trattativa sindacale per i 61 dipendenti rimasti in carico a Candy
Siamo arrivati all’ultimo atto nella trattativa sindacale per i 61 dipendenti rimasti in carico a Candy dopo la chiusura di Bessel Candy di Santa Maria Hoé.
Azienda e sindacati hanno firmato un accordo che consente un anticipo di 150 euro mensili per i lavoratori posti in cassa integrazione straordinaria a zero ore, inoltre l’azienda si è resa disponibile all’anticipo dei soldi del tfr dei lavoratori.
«La cassa integrazione terminerà a luglio del 2014 – spiega Enrico Civillini della Fim Cisl che ha gestito la trattativa insieme ai colleghi della Cgil – ma se almeno 13 persone riusciranno a essere ricollocate entro quella data, allora sarà possibile rinnovare l’ammortizzatore sociale per altri dodici mesi e arrivare fino al mese di giugno del 2015 con un secondo anno di cassa integrazione straordinaria».
L’anticipo economico, invece, consentirà ai dipendenti il magro assegno di sostegno al reddito. E’ stata parallelamente aperta una procedura di mobilità si base volontaria per i lavoratori, così da facilitare la ricollocazione del personale che riuscirà in questi mesi a trovare una nuova occupazione. I lavoratori in questione, dall’estate del 2012, hanno continuato a lavorare parzialmente con un contratto di solidarietà in Bessel Candy, ma da quando l’azienda ha chiuso, e l’attività è stata accentrata a Brugherio, dove si trova l’ultimo stabilimento rimasto in Italia della nota azienda di elettrodomestici, sono stati messi tutti in cassa integrazione. Peggio è andata ai colleghi che avevano già usato la cassa integrazione in precedenza e che dall’inizio di quest’anno sono stati posti in mobilità e adesso faticano a trovare un nuovo posto di lavoro. Invece, una sessantina di ex dipendenti di Santa Maria Hoé sono stati inseriti nell’organico di Brugherio, anche se qui, a causa della contrazione degli ordini, è in corso un contratto di solidarietà esteso a quasi tutto il personale e che durerà quattro anni.
«L’accordo raggiunto per i 61 ex dipendenti di Bessel Candy è un segnale di vicinanza a queste persone – dice Civillini – Per dimostrare che non li abbiamo lasciati totalmente soli». Resta invece l’amarezza perché, nonostante gli sforzi non è stato possibile mantenere in vita lo stabilimento lecchese. Ora si pensa al futuro dell’area, destinata ad altro uso. Si pensa a un’area artigianale di servizio per start up, ma anche a case con alti standard qualitativi.
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