Santa Lucia, angeli e ghirlande
nella capanna natalizia de L'Eco

Santa Lucia che sorride ai bambini nascosta dal velo, la slitta dei regali, gli angioletti con le ghirlande, grosse gocce di vetro color ambra, le luci e tanti brillantini ovunque. Anche quest’anno c’è proprio tutto, come la tradizione richiede, nella capanna natalizia allestita da L’Eco di Bergamo sul Sentierone. Una tradizione che deve la sua nascita alla volontà di monsignor Andrea Spada che, nel Natale del 1951, decise di costruire nel centro di Bergamo una capanna natalizia a scopo benefico per aiutare i bambini poveri.

La capanna negli anni si è rifatta più volte il look, purtroppo anche in seguito ad atti vandalici che hanno resi necessari i lavori. L’ultimo ritocco risale al 2006 quando è stato rifatto il tetto e la staccionata. «Quest’anno abbiamo messo delle statuine nuove», spiega Angelo Germiniasi, che insieme ai fratelli Silvana e Valerio da sempre si occupa della capanna nel suo laboratorio di falegnameria di Azzano San Paolo.

La capanna da sempre scandisce il tempo delle feste natalizie: fino al 14 dicembre infatti ospita la statua di Santa Lucia, dal 15 fino al 24 vi trovano posto i cantori, mentre la notte della vigilia di Natale i priori di San Bartolomeo vi depongono il Bambino Gesù. Dal 7 gennaio la capanna tornerà a riposare nel laboratorio del fratelli Germiniasi, in attesa di ricreare tra un anno la magia del Natale. E ancora per rispettare la tradizione, all’ingresso della capanna, anche quest’anno ci sarà il salvadanaio con la scritta «Per i bambini più soli». Anche questa cassetta per le offerte fu voluta da don Spada e da allora i fondi raccolti vengono consegnati al Centro missionario diocesano.

Tutti i fondi raccolti andranno a sostegno della campagna natalizia «Condividi la gioia! Per un Natale al cuore della missione» promossa dal Centro missionario diocesano, associazione Pro Jesu onlus e Ascom Bergamo, a sostegno del progetto della Terra Santa (l'istituto «Ephpheta» di Betlemme), il progetto di Mpumudde in Uganda per la condizione delle donne di questo sobborgo cittadino e la lotta all'Aids, ma anche a sostegno di alcuni inserimenti abitativi e lavoratori dei migranti con la Comunità Ruah.
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