Santa Caterina isolata
Per gli abitanti torna l’incubo

Sulla frana del Ruinon situazione di “alta criticità”: interrotta la provinciale della Valfurva

Santa Caterina

Santa Caterina Valfurva, di fatto, da giovedì sera è tornata, purtroppo, di nuovo quasi isolata. Unica via per raggiungerla la strada di emergenza, un tracciato agro – silvo pastorale, percorribile solo con mezzi idonei, che “aggira” il corpo frana e collega le frazioni di Sant’Antonio e quella di Santa Caterina.

Nell’arco di ventiquattr’ore Santa Caterina ha rivissuto un copione ed è ripiombata in una situazione purtroppo già vissuta,per più giorni, lo scorso anno.

Ma andiamo con ordine. Da mercoledì alle 17 la provincia di Sondrio vista la scadenza dell’appalto di manutenzione ed eventuale sgombero della neve della provinciale del Gavia, ed alla luce delle previsioni meteo, ha disposto la chiusura definitiva della strada da Plaghera al passo del Gavia, in corrispondenza del confine con la provincia di Brescia. Poche ore più tardi, esattamente alle 23.02 di giovedì, la sala regionale della Protezione Civile ha comunicato il passaggio allo scenario D di “elevata criticità” per la frana del Ruinon, situazione che ha comportato l’immediata chiusura, da parte della Provincia, della strada provinciale 29 tra le frazioni Sant’Antonio e Santa Caterina

Come recita il comunicato diffuso ieri dalla Prefettura di Sondrio, «è avvenuto il superamento della soglia di elevata criticità in ben sette punti interferometrici del movimento franoso del Ruinon».

Il prefetto ha convocato ieri mattina, in videoconferenza, una riunione del Centro Coordinamento Soccorsi. Immediata l’attivazione delle misure urgenti per garantire l’incolumità pubblica e per far fronte alle esigenze dei cittadini – circa 250 i residenti di Santa Caterina Valfurva – con una ricognizione dei bisogni sanitari, personali e familiari costantemente monitorata ed aggiornata.

«Potrebbe profilarsi – ha anticipato il vicesindaco di Valfurva Luca Bellotti – la necessità, da parte delle famiglie, di affittare immobili al di sotto del corpo frana (come lo scorso anno a settembre per il prosieguo delle normali attività, da quelle lavorative, a quelle legate ad istruzione e sanità, ndr.)». Una situazione anomala, quella dei repentini movimenti della frana registrati questa settimana, che ha lasciato di stucco anche chi, su quella frana, ha passato intere giornate monitorandone ogni movimento».

«Vi è un settore in destra orografica della nicchia bassa del Ruinon – ha sottolineato lo storico Giuseppe Cola, autore delle foto eloquenti che pubblichiamo - che da alcuni giorni presenta una forte attività. E’ un comportamento che ha sorpreso tutti. Purtroppo, viste le previsioni meteo, nel fine settimana potrebbe arrivare a valle parecchio materiale».

Nel resto della provincia, situazione sotto controllo: i vigili del fuoco sono intervenuti a rimuovere piante cadute a Gerola e Dazio, mentre a Chiareggio - dove è caduta la frana che in agosto ha ucciso tre persone - oggi e domani ci sarà il presidio di due geologi».

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