Samolaco, tensione al presidio degli animalisti

Samolaco Una ventina di manifestanti, a favore del lupo, si sono fronteggiati con almeno 300 residenti a Era - Le ragioni degli allevatori: «Ho perso 19 pecore in una estate». La replica: «È specie protetta, ucciderlo è reato»

Quindici attivisti animalisti provenienti da diverse aree della Lombardia e del Piemonte e, un poco più defilati, cinque manifestanti della Valchiavenna. Pochi, ma decisi a manifestare e a protestare per quel lupo ammazzato, decapitato e impiccato a un cartello stradale di Era non più tardi di due settimane fa.

Di fronte, uno schieramento di allevatori, cacciatori e loro simpatizzanti provenienti da Samolaco, da Gordona e dal resto della valle.

Praticamente, i “contromanifestanti” erano quasi 15 volte tanto i manifestanti, intorno alle 300 persone, considerando anche quanti, dalle finestre e dai balconi, hanno assistito, anche in modo partecipe, all’evento.

Unico nel suo genere, in Valchiavenna, perché, almeno negli ultimi 50 anni, mai si è prodotta e manifestata tanta tensione, in valle, attorno ad un tema specifico.

Invece, ieri alle 14, a Era di Samolaco, si tagliava col coltello. E solo la presenza massiccia ed attiva delle forze dell’ordine, fra carabinieri, polizia, guardia di finanza, ha permesso di contenere nell’alveo di uno scontro verbale, mai trasceso oltre.

E per fortuna, perché, di parole, ne sono volate di tutti i tipi. Già all’arrivo dei manifestanti in auto, scortati e, poi, ridiscesi a piedi davanti al Municipio di Era, dal lato dei contromanifestanti si sono levate grida di “benvenuto”. Da parte di pochi, va detto, perché il contegno è stato tenuto anche se, la rabbia degli allevatori è immensa.

«Io ho perso 15 pecore su 19, quest’estate, in Val Pilotera, sopra Gordona, per via del lupo - ci ha detto Fiorenzo De Stefani - e, alla fine, non ho trovato più di 7 o 8 fra carcasse e ossa. Come faccio ad essere dalla parte del lupo?».

A Lino, di Era, non è piaciuto, invece, che gli animalisti, nei giorni scorsi «abbiano dato dei cretini a tutti i samolichesi - dice -. Come si permettono, io non vado a dare dei cretini agli altri». Ulisse, di Gordona, invece, è convinto «che questo posto non è adatto per il lupo - dice -. Non siamo in Aspromonte e, poi, a noi, cosa ci porta il lupo? Solo guai».

Il contrario di quanto sostengono, invece, gli animalisti scesi in piazza a Samolaco, pochi ma agguerriti fino al midollo. «Nel 2026 qui si ospitano le Olimpiadi - ha detto Roberto Serafino, responsabile del Fronte animalista, presente con Centopercento animalisti, Associazione vegani internazionale, e Movimento etico tutela animali e ambiente - e arriverà gente da tutto il mondo che convive con orsi, lupi, e che ha imparato a farlo. Qui, no. Si spara, si decapita, si espone la testa del lupo. Un animale protetto che, come tutti gli animali, ha diritto di vivere. Poi è importante per gli ecosistemi, e infine altrove, supporta e sospinge il turismo. Siamo nel 2022, dobbiamo evolverci. Pensare a come a fare del lupo una bandiera per il turismo ed a proteggere le greggi dagli attacchi, perché, la convivenza uomo-lupo è possibile. La si fa ovunque, e la si deve fare anche qui».

Un tema difficile quello della convivenza, che, però, per gli animalisti non ha alternative. «Ci sono i modi per allontanare il lupo senza che colpisca gli animali d’allevamento e senza infierire su di lui, il che, ricordo, è un reato, un atto illegale - ha insistito Roberto Serafino -, e queste misure devono essere introdotte. Invece, no, non lo si fa, perché costano. Noi diciamo che quanto è accaduto qui, e che ha turbato tutta Italia, almeno da Colico in giù, non può restare impunito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Claudia Gini

2 anni, 3 mesi

Certo che il lupo è un problema, chiaro. Però decapitare un animale e appendere la sua testa a un cartello stradale.... Non ci sono scuse, dai, una roba così è indifendibile. Chi lo ha fatto merita di essere punito e basta. I Samolec lo sanno benissimo chi è stato, e sono scesi in piazza per difenderlo. Non basterebbero 65.000 Euro per convincerli a parlare. Chi parla, a Samolaco, fa la fine di quel lupo

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marco federici

2 anni, 3 mesi

Caro allevatore a tempo perso hai perso 15 pecore su 18 perché pur sapendo che c'era il lupo ed avresti dovuto vigilarle le hai mollate sperando che non gli succedesse nulla. Sarebbe come ritirar i soldi della pensione e lasciarli sul tavolino fuori di casa tua confidando che nessuno te li tocchi. Sveglia non è solo il lupo l'orso basta il cane un fulmine una nevicata anticipata. Per me chi non vigila gli animali domestici va denunciato per omessa custodia.Questo modo di far allevamento va stroncato a maggior ragione ora che qualche selvatico circola. Se non hai vigilato zero indennizzo....

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Oscar Gerosa

2 anni, 3 mesi

Decapitare il lupo sicuramente è sbagliato ma anche questi che da Milano arrivano a provocare a spada tratta non è giusto...non capiscono da abitanti di città come si svolge la vita rurale nei piccoli paesi... come la bassa valle... i lupi possono essere un problema per piccoli allevatori...anche un Animale in meno è un danno per loro....facile provocare ...magari non hanno neanche mai visto una gallina abitando in città...bisogna capirle le circostanze....viva gli allevatori della valchiavenna...

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