Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 02 Giugno 2018
Salvini a Sondrio: «Porte aperte solo agli onesti»
L’arrivo a Sondrio da ministro dell’Interno salutato da una folla che non si vedeva da tempo. «Garantiremo la sicurezza a 60 milioni di italiani e lasceremo i balordi il più lungo possibile in prigione».
Una lunga attesa, una grande folla e, soprattutto un clima festoso, perché ieri i moltissimi sondriesi che si sono assiepati nella piazzetta della Garberia non hanno aspettato solo il segretario della Lega, ma il nuovo ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri.
L’arrivo di Matteo Salvini a Sondrio è stato in bilico per tutto il giorno, la formazione del governo Movimento Cinque Stelle-Lega sembrava imminente e pareva che non ci fossero proprio le condizioni per volare da Roma al capoluogo valtellinese. Troppe tensioni, troppe incertezze dopo 87 giorni di attesa. E invece, verso le 19 di ieri, l’atteso annuncio: «Vado a Sondrio». E prima delle 22,30 è salito sul palco allestito nella piazzetta della Garberia. «È una piazza commovente, incredibile, che mi porterò nel cuore - ha esordito -, sono felice di fare il mio primo intervento da quasi ministro nella mia terra, tra le mie montagne, nella mia Lombardia. Il mio impegno sarà quello di garantire la sicurezza di 60 milioni di italiani, vedremo di lasciare più a lungo in galera i balordi che entrano ed escono di prigione e prendono in giro le forze dell’ordine che rischiano la vita per 1.200 euro al mese», ha aggiunto. E sull’immigrazione ha spiegato: «A casa loro sarà la nostra priorità. Porte aperte alla gente per bene, un biglietto di sola andata per chi viene a far casino, piano piano ci riusciremo. Voglio dare una sforbiciata ai cinque miliardi di euro che ogni anno spendiamo per mantenere gli immigrati».
Un accenno anche alla criminalità organizzata: «La mafia ci ha sempre fatto e sempre ci farà schifo, vogliamo solo gente pulita nelle istituzioni e nelle imprese». E sull’Europa è stato netto: «Riporteremo l’Italia da protagonista in Europa, ma basta andare con il cappello in mano, non siamo secondi a nessuno. Nessuno deve permettersi di darci dei lazzaroni. Voglio far tornare l’Italia protagonista in Europa. Con le buone maniere, senza fare confusione, ma sono stufo di governi col cappello in mano. Non siamo secondi a nessuno. L’Italia è il Paese più bello del mondo, non abbiamo niente da invidiare ai francesi, ai tedeschi, ai lussemburghesi».
Un accenno, poi, al nuovo esecutivo: «C’è al governo gente di buona volontà, pulita, onesta, che non ha debiti nei confronti di nessuno, se non la fiducia degli elettori. Che il buon Dio ce la mandi buona». L’occasione dell’incontro con Salvini è stata data dalle ormai imminenti elezioni comunali del 10 di giugno, che vedono schierata una compagine di centrodestra che sostiene il candidato civico Marco Scaramellini. Sostenuto da sei liste, tra cui la Lega, l’ingegnere è salito sul palco prima dell’arrivo del neo ministro affiancandosi allo stato maggiore del Carroccio: il commissario provinciale Massimiliano Romeo, il deputato Ugo Parolo, il senatore Emanuele Pellegrini, l’assessore regionale Massimo Sertori e il consigliere regionale Simona Pedrazzi. Insieme a loro erano presenti anche i candidati consiglieri di Sondrio, Chiesa in Valmalenco e Teglio.
Salvini ha rivolto un augurio a Scaramellini: «Saluto il futuro nuovo sindaco di Sondrio, era da troppo tempo che governava la sinistra, qui e a livello nazionale. È ora che la smettano di fare danni». È stato, e lo ha ammesso lui stesso, un Salvini particolarmente commosso quello di ieri sera. «Mi ricorderò per sempre di questa giornata importante per l’Italia e mi ricorderò soprattutto di voi sondriesi e della vostra accoglienza». In nei vicepresidente del Consiglio ha affrontato anche dei temi sociali. «Per la prima volta avremo un ministero dedicato ai disabili - ha spiegato il leader della Lega -. Nessuno deve sentirsi dimenticato, avremo risposte per tante persone che fino a ieri vedevano lo Stato come un nemico».
E sull’economia ha spiegato che «uno dei primi provvedimenti che abbiamo studiato è la chiusura delle tante cartelle esattoriali di Equitalia che opprimono gli italiani». Ha poi precisato che ha chiesto che «all’agricoltura ci fosse un uomo della Lega per difendere il territorio, anche e soprattutto quello valtellinese. Molto meglio un bicchiere di sforzato che il migliore vino francese che esista».
E ha concluso: «Commetterò errori, solo chi non fa non sbaglia. Mi piacerebbe che, dopo qualche mese del nostro governo, ci sia qualche tassa in meno e sicurezza in più, qualche immigrato in meno e qualche posto di lavoro in più, senza miracoli».
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