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Martedì 10 Gennaio 2012
Sale la febbre del gioco
Ogni lecchese punta 1400 euro
È la quota annua pro capite: siamo al ventesimo posto in Italia per spesa e vizio. «Il gioco disfa letteralmente le famiglie. Porta all'impoverimento e alle crisi più devastanti», spiega il lecchese Luciano Gualzetti, presidente della Fondazione San Bernardino
I lecchesi nel 2011, infatti, hanno speso ben 446 milioni di euro e sono riusciti ad arrivare al 54° posto nella speciale classifica stilata dall'agenzia Agicos tra i 103 capoluoghi di provincia italiani. Un dato che diventa ancor più spaventoso se rapportato alla spesa pro capite.
Per Agicos ogni lecchese, dal neonato al centenario, spende in bingo, lotto, superenalotto, scommesse sportive e video slot ben 1.398 euro a testa balzando così alla poco lusinghiera ventesima piazza nazionale. Se in media ogni italiano spende 1.170 euro, a Lecco se ne spendono quasi 230 euro in più pro capite.
Il gioco è una patologia scarsamente riconosciuta, ma pesantemente influente sulle dinamiche famigliari: «Disfa letteralmente le famiglie - spiega il lecchese Luciano Gualzetti, presidente della Fondazione San Bernardino -. Porta all'impoverimento e alle crisi più devastanti. Come San Bernardino l'avevamo capito da anni, ma nessuno ci ha ascoltati. Tanto che esistono limiti nella pubblicità di alcol e sigarette, ma non per il gioco. Mai vista tanta pubblicità come per i giochi di Stato».
I dati e le interviste sull'edizione del quotidiano La Provincia di Lecco in edicola martedì 10 gennaio 2012.
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