Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 29 Febbraio 2016
«Salasso acqua, Secam parafulmine»
Il sindaco di Sondrio, Molteni, difende la società pubblica e tira le orecchie ai Comuni: «Inadempienti per troppi anni».
«Secam sta facendo da parafulmine alle inadempienze dei Comuni, ma non può farsi carico di situazioni rischiose a livello economico perché qualche sindaco cerca consensi. È una società interamente pubblica, patrimonio di tutti».
Così il sindaco Alcide Molteni in consiglio comunale, venerdì sera. Il primo cittadino è tornato sulla questione delle tariffe dell’acqua, al centro delle note polemiche in questi mesi. A portare in aula il tema del servizio idrico integrato è stato il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Matteo Barberi, con una mozione sulla “Water alliance”, la joint venture fra aziende pubbliche del settore cui Secam ha aderito nei mesi scorsi.
Un’adesione che secondo Barberi va sospesa in attesa che si pronuncino i Comuni, perché «si tratta di un contratto che fa sorgere in capo a Secam delle precise obbligazioni contrattuali», sul quale il consiglio di amministrazione dell’azienda non può decidere senza indicazioni specifiche degli enti soci. Ma c’è di più: «Il Coordinamento acqua pubblica – ha affermato Barberi - in un recente incontro ha messo in luce questioni rilevantissime sulla legittimità delle tariffe in vigore, ma anche qualche dubbio sulla bontà della gestione Secam».
Le richieste di Barberi non hanno però trovato sostegno negli altri gruppi, sia di maggioranza, sia di opposizione, dal momento che secondo i consiglieri nella commissione di qualche settimana fa i vertici di Secam hanno chiarito la situazione, specie rispetto al fatto che l’accordo «non comporta vincoli obbligatori per l’azienda».
Alla fine la mozione è stata bocciata, con il solo voto a favore di Barberi, ed eventualmente del tema si tornerà a parlare in una prossima seduta di commissione. Ma per il primo cittadino anche sulla questione delle tariffe ci sono alcuni elementi da ricordare.
«Ho fortemente criticato la situazione di impasse che si è creata – ha detto Molteni -, perché da almeno cinque anni i Comuni dovevano dotarsi dei contatori e portare la tariffa ai livelli indicati dall’Authority. L’acqua va pagata come stabilisce la legge e coloro che non hanno i contatori li devono mettere, anche nel rispetto degli altri. Capisco che sia impopolare arrivare alla tariffa di 0,99 euro per i sindaci che finora hanno mantenuto livelli sui 10 o 30 centesimi, ma intanto che si dice “saniamo”, Secam assorbe 800mila euro di minori entrate che nel 2016 rischiano di essere 1,6 milioni, e i cittadini di Sondrio pagano di più per tenere in equilibrio il sistema».
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