“Salario, salute, diritti ed occupazione”:
pubblico impiego sabato in piazza

Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa di Sondrio: «La manovra ripropone le politiche di austerità che hanno già, in passato, indebolito il nostro sistema sociosanitario: tagli alla spesa pubblica, nessuna attenzione per il welfare, nessun investimento sul personale che quotidianamente garantisce i nostri beni e servizi pubblici»

Il quadro che emerge dal Piano Strutturale di Bilancio, secondo quanto si legge in una nota dei sindacati del pubblico impiego Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa di Sondrio, «ripropone le politiche di austerità che hanno già, in passato, indebolito il nostro sistema sociosanitario: tagli alla spesa pubblica, nessuna attenzione per il welfare, nessun investimento sul personale che quotidianamente garantisce i nostri beni e servizi pubblici».

«Due sono le strade possibili - dicono Michela Turcatti, Ferdinando Carnoli e Carlo Romano, segretari generali rispettivamente di Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa di Sondrio -: o si taglia la spesa o si aumentano le entrate. E il governo ha deciso di tagliare la spesa che vuol dire tagliare la sanità, la scuola, i salari e il sistema delle pensioni. Settori in cui invece bisogna investire urgentemente».

Per queste ragioni, le categorie del pubblico impiego di Cgil e Uil esprimono forte contrarietà alle politiche realizzate in questi settori, con lo scopo di rivendicare un cambio di passo proprio nella discussione della legge di bilancio. «Saremo in piazza a Roma sabato 19 ottobre per rimettere in moto un sistema bloccato che fa fatica a garantire tutti i giorni diritti fondamentali, per qualificarne le prestazioni attraverso un adeguato riconoscimento salariale. Il rinnovo dei contratti pubblici è una delle vertenze cruciali in quella più generale sui salari, che vedono il Governo non dare risposte adeguate. Il rilancio del Servizio sanitario nazionale non è più rinviabile: le condizioni in cui versano i pronto soccorso e gli operatori sanitari, la carenza dell’assistenza territoriale, il prolungamento delle liste d’attesa, le mancate risposte a non autosufficienza e disabilità, giorno dopo giorno, rappresentano una minaccia per milioni di cittadini che in molti casi hanno smesso di curarsi; rappresentano una delle basi del progressivo impoverimento di chi è costretto a fare sempre maggiori sacrifici economici per affrontare la propria cura o quella dei propri cari. La crisi che stiamo attraversando e le rinnovate politiche di austerità investono tutti i settori pubblici: Stato, autonomie locali, settori della sicurezza e salute e sicurezza sul lavoro. La carenza di personale è ormai una regola e le condizioni di lavoro continuano a peggiorare esponendo parte del personale dei servizi pubblici a rischi e aggressioni; la crescente precarietà condanna intere generazioni all’incertezza permanente. E, sempre più, cresce e si diffonde il progetto di privatizzazione dei servizi essenziali. Assistiamo a un continuo ridimensionamento del perimetro pubblico a favore di logiche di mercato verso il privato».

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