I lavoratori lecchesi guadagnano mediamente 194 euro al mese in più rispetto ai colleghi comaschi. Lo rileva l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che ha elaborato i dati Inps dell’Osservatorio sui lavoratori dipendenti privati, esclusi operatori agricoli e domestici. Il report evidenzia soprattutto le differenze salariali tra Nord e Sud Italia, i dipendenti del Nord ricevono stipendi medi di circa 2mila euro lordi mensili, mentre quelli del Sud si fermano a 1.350, con un gap del 50% annuo pari a 8.450 euro lordi.
La classifica delle province italiane vede Milano in cima con uno stipendio medio di 2.642 euro al mese, seguita da Monza-Brianza (2.218 euro) e dalle province che sorgono lungo la via Emilia: Parma (2.144 euro), Modena (2.129 euro), Bologna (2.123 euro) e Reggio Emilia (2.072 euro). La prima provincia del Mezzogiorno è Chieti, al 55esimo posto, con una retribuzione media di 1.598 euro. Agli ultimi posti con le retribuzioni più “leggere” figurano Cosenza (1.140 euro), Nuoro (1.129 euro) e Vibo Valentia, fanalino di coda con 1.030 euro.
Lecco è nella top ten, occupa infatti il settimo posto con una retribuzione media mensile di 2.059 euro. L’incremento rispetto all’anno precedente è del +2,8%. Per trovare Como bisogna scorrere la classifica fino alla 29esima posizione- La retribuzione mensile della Lombardia è di 2.254 euro, entrambe le province lariane sono sotto la media regionale.
Una precedente rilevazione della Cgia, pubblicata a settembre e riferita al 2022, mostrava che Lecco deteneva il primato nazionale per numero medio di giornate retribuite: 264,2 giorni l’anno, seguita da Vicenza (262,6). Como con 254,2 giorni lavorativi, dieci in meno rispetto alla vicina provincia lecchese, si posizionava al 24esimo posto della graduatoria
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