Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 30 Novembre 2013
Sala d’aspetto come un frigo
A Delebio disagi in stazione
Da mesi la porta d’ingresso è stata divelta dai vandali e mai sostituita - Ieri i pendolari attendevano al gelo un treno arrivato pure in ritardo
Niente porta alla sala d’aspetto della piccola stazione di Delebio e sono tempi bui e freddi per i pendolari che tutti i giorni prendono il treno per andare a scuola o al lavoro. Ieri mattina, alle 7,11, orario di partenza del convoglio diretto a Sondrio si batteva i denti. Il termometro segnava quattro sotto lo zero e gli utenti di Trenord sono stati lasciati al gelo ad aspettare un treno che è arrivato a destinazione con 35 minuti di ritardo.
«La porta è stata divelta parecchi mesi fa e non è mai stata sostituita - così uno dei pendolari rimasto all’addiaccio ieri, come le mattine precedenti - all’interno non c’è il riscaldamento e va bene, non pretendiamo che si arrivi a tanto, però almeno una porta, uno spazio dove andare a ripararsi dal vento, dalla pioggia o dal gelo, come in questi giorni, dovrebbe essere garantito da un servizio pubblico per il quale tutti noi paghiamo un costo».
Alla stazione non c’è la porta, ma da qualche mese è stato tolto anche il monitor dal quale l’utente poteva controllare gli orari di arrivo e di partenza dei convogli. Da tempo è sparita anche l’obliteratrice. Ieri mattina un signore di Andalo è arrivato con la sua auto fino alla stazione di Delebio, sperando di trovare almeno un cartello in formato cartaceo dentro la bacheca che resiste a pezzi di stock sulla parete. Ma niente orari. Se n’è dovuto andare con la coda tra le gambe. «Non ho il computer e tanto meno il collegamento Internet, vorrà dire che andrò a Colico visto che sabato devo prendere un treno per Milano».
L’altoparlante fornisce pochissime informazioni e nei rari casi in cui viene attivata si fa fatica a sentire la voce, si lamentano ancora i pendolari, stanchi ed ormai esasperati anche nel segnalare una situazione che va sempre peggiorando, anziché migliorare. «I ritardi sono cronici, lunedì c’era soltanto un vagone riscaldato, per non parlare della sporcizia, i cattivi odori, le scritte dappertutto, non se ne può più».
Nella sala d’attesa sono rimaste soltanto quattro panche di legno, un cestino dell’immondizia, mentre per terra ci sono cartacce e foglie secche e le pareti sono coperte da scritte e graffiti di ogni tipo. Se a Delebio è il degrado e l’abbandono a saltare all’occhio, a Talamona, stazione tra le prime adottate da un comune, che a sua volta l’ha affidata all’Arci, resta il problema della sicurezza, legato alla banchina troppo stretta, sulla quale la mattina presto si ritrovano ammassati decine di studenti. «La soluzione ci sarebbe - suggerisce un lavoratore-pendolare - basterebbe realizzare un corridoio dal giardino, in modo da evitare che i ragazzi passino e si fermino sulla parte del marciapiede più stretta, certo servono i lavori di adeguamento, ma non credo con costi troppo elevati».n
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