Sacerdoti, presenze ridotte in valle, meno messe e nelle chiese più grandi

È questo il piano messo a punto dall’arciprete di Chiavenna, don Ambrogio Balatti. «I fedeli devono guardare avanti, al di là della propria identità parrocchiale»

Chiavenna

Meno messe festive e concentrate in chiese grandi. É questo il progetto delineato dall’arciprete di Chiavenna, don Ambrogio Balatti per cercare di ridurre l’effetto, ormai di lungo periodo, della ridotta presenza di religiosi in valle, o meglio nel vicariato di Chiavenna.

Dopo gli ultimi avvicendamenti la situazione del clero è abbastanza definita.

Don Mario Baldini e don Silvio Sperotto curano Campodolcino, Fraciscio e Gallivaggio.

Don Giovanni Case si occupa di Isola e Pianazzo, ma anche di Montespluga d’estate, a Madesimo. Don John Selvaraj è collaboratore temporaneo per la cura pastorale della parrocchia di Madesimo.

«Bisogna che i fedeli imparino a guardare avanti, al di là della propria identità parrocchiale, che siano disposti a muoversi dal loro luogo di residenza e ritrovarsi con altri cristiani a vivere la celebrazione eucaristica».

Tutti i dettagli e il quadro completo degli incarichi, nell’ampio servizio su “La Provincia di Sondrio” in edicola lunedì 29 dicembre.

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