Riva: «Confindustria e Api
devono unire le forze»
Il giorno dopo l’elezione un primo sguardo sui possibili progetti da portare avanti nel quadriennio «Dobbiamo puntare su scuola, giovani e turismo»
Avviare un ragionamento con Api per valutare la possibilità di unire le forze, ma anche lavorare in modo concreto sul settore turistico, guardando con occhio favorevole alle aggregazioni e, in particolare, a Como, dopo la fortunata esperienza della fusione con Sondrio.
Lorenzo Riva ha appena preso in mano le redini di Confindustria Lecco e Sondrio e traccia la linea di quello su cui la sua squadra sarà chiamata a lavorare nel prossimo quadriennio.
«Assumo con questo incarico con tanto entusiasmo: è l’inizio di un’avventura caratterizzata dalla voglia di indicare la strada. Con la mia squadra, voglio prima di tutto recuperare i valori e le identità che Confindustria ha sempre avuto, tornando ad essere l’associazione di riferimento per il territorio e le aziende».
Il programma del neopresidente confindustriale è composto da diversi punti. Oltre a quello relativo ai valori, vi si trovano la parte “education” («senza i giovani non c’è futuro: devono essere la nostra stella polare; a loro dobbiamo dare la certezza che il mondo imprenditoriale è al loro fianco») e inevitabilmente l’evoluzione tecnologica delle aziende nell’industria 4.0. «Anche nel nostro territorio alcune fabbriche sono già molto avanti, sotto questo aspetto. Per le Pmi comunque si tratta di un cambio epocale: con servizi e impegno cercheremo di facilitare questo passaggio».
L’importanza del rapporto con le giovani generazioni torna, nel colloquio con il presidente Riva, quando si affronta il capitolo-scuole. «Serve una collaborazione sempre più stretta con le scuole, le università e i fondi di ricerca. Siamo arrivati anche a Lecco a investire sull’alternanza scuola-lavoro e sta funzionando veramente bene. La nostra volontà è implementare ulteriormente, per aprire un canale diretto che porti i ragazzi direttamente nelle nostre aziende. Vorrei riportare anche al centro del discorso la fabbrica».
Dalla “stretta” di Riva non si potranno sottrarre gli istituti di credito, cui lancia un “monito”: «Il momento più difficile sembra passato: adesso tocca alle banche non abbandonare le imprese, perché il loro supporto è vitale per effettuare investimenti e far ripartire l’economia».
Dopo una “carezza” ai sindacati («col nostro rivale storico mi auguro si possa continuare il dialogo aperto sul tema del contratto con Federmeccanica, che ha portato a parlare di sistemi nuovi per l’aumento dei salari e di welfare»), ecco uno sguardo all’altro ramo del Lario. «Noi siamo un valido esempio di come le aggregazioni funzionino e permettano di acquisire forza e ottenere risultati. Apriremo alla vicina Como, con cui tra poco condivideremo la Camera di Commercio. Non in termini di aggregazione totale, quanto su servizi e specializzazioni».
L’apertura più “forte”, però, è quella che quasi non ci si aspetta. «Vorrei aprire un dialogo con l’Api. Confindustria rappresenta per il 75% piccole aziende, quindi abbiamo specificità e capacità comuni che potrebbero portarci a unire le forze per avere un peso specifico ancora superiore. Perché solo insieme si possono ottenere grandi risultati». Infine, il turismo: «È un settore che dobbiamo per forza rilanciare, e gli amici di Sondrio, che vantano grande esperienza, potranno darci una mano. Al momento lasciamo un po’ a desiderare, ma con Confcommercio abbiamo un progetto che potrà incidere nello sviluppo del sistema turistico».
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