Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 27 Ottobre 2013
Ristrutturazione
all’azienda Rigamonti
Il sindacato incontra l’azienda: «Anche quest’anno una perdita sui 3 milioni di euro» - Dall’azionista stop agli investimenti - Chiesto un piano industriale «vero e credibile»
Ristrutturazione. È una delle parole più temute dai lavoratori e dai sindacati e ora la si sente pronunciare per la Rigamonti. Le difficoltà del salumificio del gruppo Jbs sono note ai sindacati da tempo, sia sul fronte dei bilanci, sia per quanto riguarda la gestione della mobilità incentivata e del contratto aziendale.
Ieri i segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil e i membri delle rsu dei lavoratori hanno incontrato i rappresentanti dell’azienda a sei mesi dal precedente confronto. Le notizie emerse non sono positive. In un contesto complicatissimo per l’occupazione, si intravedono rischi di riduzione dei posti anche per quello che fino a pochi anni fa era un vero e proprio colosso dell’industria valtellinese, lontano da ogni tipo di preoccupazione.
«L’azienda ci ha comunicato che anche quest’anno c’è una perdita e che si aggira sui tre milioni di euro - spiegano i segretari di Flai, Fai e Uila -. Inoltre l’azionista principale non è più intenzionato a immettere capitali nella Rigamonti, per la quale ha sborsato 22 milioni di euro negli ultimi cinque anni».
I sindacati, di fronte a queste premesse, hanno chiesto delle precise garanzie prima di intraprendere il discorso sulla ristrutturazione dell’azienda. «Noi abbiamo detto di ritenere indispensabile, visto che non è andato in porto l’accordo sulla mobilità volontaria, il rispetto di alcuni paletti. Vogliamo capire - aggiungono - se gli azionisti brasiliani hanno ancora intenzione di investire in questa società e per quanto tempo. Abbiamo chiesto di presentarci un piano industriale vero e credibile, considerato che da cinque anni lo chiediamo, ma il continuo cambiamento degli amministratori delegati ha impedito di costruire un percorso serio. Gli investimenti, lo ribadiamo, ci sono stati, ma evidentemente non sono stati sufficienti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA