Risse e violenza in centro Lecco: «C’è chi ha paura a muoversi»

«Ormai non ti puoi fidare più di nessuno. Come siamo arrivati a questo punto?». Mentre risponde, Teresa rivolge uno sguardo al via vai di persone lungo via Cavour, proprio lì dove negli ultimi due mesi si sono verificate cinque risse. «Esco tutti i giorni alle cinque del mattino – racconta la signora, residente a Rancio – e vado a piedi fino al supermercato delle Meridiane dove lavoro. È il deserto, non c’è nessuno in giro. Nessuna pattuglia della polizia. Non sono tranquilla, la città è diventata uno schifo. La zona delle Meridiane, la stazione, viale Turati … si ha paura ad andare a lavorare. Un tempo non era così».

Manca il presidio del territorio.«Prima – ricorda Antonia Balbani, nata e cresciuta in città – c’erano i vigili in strada. Adesso non ce n’è uno, soprattutto la sera quando servirebbe. Ci sono tante persone che non rispettano le regole». Tanti, sottolineano i cittadini, sono extracomunitari. A colpire ed intimorire maggiormente, però, più che il colore della pelle è un altro aspetto: quelle persone sono in giro a fare niente per intere giornate. «Lo scorso novembre – sottolinea Christian Caseri – alcune ragazze di origine finlandese erano in stage nella mia attività. Mi hanno chiesto se era sicuro girare la sera da sole. La domanda mi ha molto colpito». Il signor Caseri è titolare di due negozi di abbigliamento, uno in via Cavour e l’altro, quello storico, in via Seminario. «C’è chi ha paura a muoversi – racconta il commerciante – e chi si lamenta del degrado. Io stesso ho paura per i miei familiari. Vedere queste persone in giro a non fare niente mette a disagio».

Un altro dei punti critici è il passaggio tra via Volta e piazza della Stazione. «Lì ci sono giri strani», sottolinea Caseri. Tra i commercianti in quell’area nessuno si espone. A microfoni spenti, però, la denuncia è chiara: la presenza di gruppi di sbandati che stazionano vicini all’ingresso dei locali fa paura, sia a chi ci lavora sia ai clienti. «Mancano punti di aggregazione, – sostiene Mario Pedrelli – soprattutto per i più giovani. Questo fa si che quei ragazzi diventino degli sbandati e vadano in giro, finendo poi per scontrarsi tra loro. Non si vedono in giro le forze dell’ordine. Basterebbe far circolare qualche volante in più e si avrebbe un importante effetto deterrente».

Si torna lì, all’assenza di un sufficiente presidio del territorio. «Frequento Lecco dal ’82 – ricorda Paolo Cagnotto – e ho visto il netto peggioramento della società. Se Milano è sempre stata in ritardo di dieci anni rispetto alle cose brutte che accadono negli Stati Uniti, Lecco è in ritardo di vent’anni rispetto a quello che accade a Milano. Ora, però, in stazione centrale di polizia ce n’è tanta». Certo, l’ultima maxirissa a Cantù dimostra che il problema non riguarda solo la città di Lecco. «Mia moglie non si ferma più in stazione per paura. Non penso che le ragazze siano tranquille ad andare in giro. Non capisco, ad esempio, perché le guardie giurate siano utilizzate per controllare i biglietti sui pullman» conclude il signor Cagnotto. Con il passare dei minuti, ai lati di piazza Diaz e sotto i portici si formano i soliti gruppi. «Un giorno ero sul treno. – racconta Annalisa Petroli – Ho visto due signore straniere prive di biglietto sputare e inveire contro il controllore. Quando sono scese gli hanno anche lanciato dei sassi. La settimana dopo erano ancora in giro come se non fosse successo nulla. È assurdo. In generale a Lecco c’è un evidente degrado».

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