Riparte la seggiovia, Caspoggio torna a volare

Tutti in coda per salire a Sant’Antonio in seggiovia. Una giornata storica quella di ieri a Caspoggio: rivedere in funzione l’impianto è stata cosa non da poco per residenti e turisti. Il sindaco: «Un grande lavoro di squadra»

«La giornata di oggi segna una ripartenza dal punto di vista turistico per Caspoggio e per la Valmalenco ed è frutto di un lavoro di squadra, partito dalla passata amministrazione e possibile grazie ai fondi del Patto territoriale messi a disposizione da Regione Lombardia. Ringrazio per questo l’assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori, qui presente, che ci ha anche supportato nel sbloccare intoppi di ordine burocratico che si erano verificati nelle ultime ore permettendoci di essere qui, oggi (ieri, per chi legge, ndr) ad inaugurare l’impianto rinnovato». A dirlo, ieri, alle 9, alla partenza della seggiovia di Caspoggio, Arif Negrini, sindaco del posto cui è toccato questo taglio del nastro così significativo per la comunità caspoggina.

Perché si è trattato di ridare il là alla mitica seggiovia, sorta nel 1964, fra le prime in provincia di Sondrio, divenuta biposto nel 1990, chiusa nel 2012 insieme alla sua skiarea, e che, da allora, ha funzionato poco o niente. O, meglio, per tre stagioni, l’amministrazione dell’epoca, di Danilo Bruseghini, l’ha rimessa in funzione, ma, poi, si trattava di effettuare una maxi revisione obbligatoria a norma di legge che ha comportato la sostituzione della fune portante ed un investimento di 800mila euro.

«Settecentomila sono stati assicurati da Regione Lombardia tramite i Patti territoriali - ha ricordato Negrini - e 100mila sono stati stanziati dal Comune di Caspoggio e grazie a questi investimenti ora possiamo contare su una seggiovia in grado di funzionare per i prossimi vent’anni».

Non raggiunge più, come un tempo, la parte più alta del versante, quella di Piazzo Cavalli, perché si ferma a Sant’Antonio, però, per i tanti caspoggini che hanno le baite lassù e per i turisti abituati a vivere appieno le bellezze della mezza costa, oggi arricchite dall’orto botanico d’altura e dal parco avventura, poter salire in seggiovia è il massimo. «A noi piacerebbe anche sviluppare la parte sopra Sant’Antonio - ammette il sindaco - così come ci piacerebbe pensare ad un ritorno allo sci, ma non è un passaggio facile. Gli impianti hanno dei costi che non possono essere riversati sui biglietti e, al più, bisognerebbe ipotizzare un investimento pubblico-privato su cui il ragionamento è aperto. Siamo in carica da poco, e stiamo valutando il se e il come, e nostra intenzione è chiedere la convocazione di un tavolo tecnico, con Regione Lombardia e con i sindaci di Chiesa e di Lanzada, perché siamo convinti che sullo sviluppo della valle occorra ragionare insieme».

All’inaugurazione di ieri erano presenti, per Lanzada, il vicesindaco Francesco Nana, per Chiesa, la consigliera Daniela Micali, per Torre di Santa Maria il vicesindaco Carmen Gianotti, così come c’erano i rappresentanti di alcune delle associazioni di volontariato più attive a Caspoggio, come la Protezione civile comunale retta da Ornella Pellegatta, e il Gruppo Alpini guidato da Ermanno Bricalli. E la prima cittadina di Caspoggio salita sulla seggiovia, subito dopo il sindaco, è stata proprio Rosella Bricalli, zia del capogruppo delle Penne Nere.

«Per Caspoggio, per la Valmalenco e per la Valtellina questa è una giornata importante - ha detto Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna - e molto di tutto ciò si deve al volano generato dalle Olimpiadi di Milano-Cortina e alla ferrea volontà di Regione Lombardia e del suo presidente, Attilio Fontana, di destinare ogni attenzione non solo alle località sedi di gara, ma anche alle altre, per fare in modo che possano essere pronte ad ospitare le squadre di tutto il mondo per i loro allenamenti, generando, così flussi turistici futuri».

Si parla di 14 milioni di investimenti sui Patti territoriali, una buona fetta dei quali sono destinati alla Valmalenco. Con riguardo alla seggiovia di Caspoggio, si è trattato «di smontare l’impianto pezzo per pezzo, lavoro molto impegnativo e lungo - ha ricordato Piergiacomo Giuppani, ingegnere e progettista del lavoro, presente all’inaugurazione con Pietro Marturano, direttore generale di Ansfisa (Agenzia nazionale sicurezza ferroviaria e infrastrutture stradali e autostradali) -, di verificare le parti meccaniche, di sostituire i quadri elettrici. Una revisione prima ventennale e, ora, decennale».

Caspoggio riabbraccia la sua seggiovia

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