Riorganizzazione degli enti locali

Provincia silenziosa, ci pensa il Pd

Incontro pubblico durante la festa provinciale, a parlarne i segretari provinciali dei partiti

Ciapponi: «Nessuna mossa anti Sertori. Il nostro obiettivo è aprire la via al confronto»

Sondrio

Del tavolo a palazzo Muzio nessuna traccia e allora a provare ad aprire la via del confronto sul riassetto istituzionale locale ci pensa il Partito democratico.

L’occasione sarà quella della festa provinciale del Pd in programma per il 1° settembre ad Eita, in Valgrosina dove ci sarà il dibattito su“La provincia di Sondrio e gli enti locali di fronte alla sfida del riassetto istituzionale”. Al tavolo i segretari provinciali dei principali partiti: Narciso Zini per la Lega Nord e Maurizio Del Tenno del Pdl, oltre, ovviamente, al padrone di casa Giacomo Ciapponi.

«Nessun operazione anti Sertori, offriamo questo spazio senza arroganza» ci tiene a chiarire il segretario provinciale del Pd Ciapponi parlando dell’incontro pubblico. «Ritengo che tra i suoi ruoli la politica abbia anche quello di fare da stimolo - sottolinea Ciapponi -, dunque proviamo a fare la nostra parte senza voler prevaricare nessuno.».

Il partito non si presenta all’incontro di Eita con una soluzione in tasca. Certo un modello di riassetto istituzionale ce l’ha chiaro in mente, ma il Pd si dice pronto a confrontarsi e ,laddove necessario per una posizione unitaria del territorio, a fare un passo indietro. «Ci sono interessanti proposte elaborate dalla Cisl, piuttosto che dalla Cgil e anche dalla Camera di commercio sulle quali è importante fermarsi a riflettere tutti insieme» dice Ciapponi.

Un punto però ineludibile è il superamento della frammentazione istituzionale, a partire dai Comuni. «Non si tratta soltanto di una questione economica - sottolinea il segretario del Pd spalleggiato dal responsabile organizzativo Giovanni Curti -, penso alla gestione dei servizi, ad una complessità alla quale i singoli Comuni, a maggior ragione quelli più piccoli, fatica a far fronte. L’unione dei municipi è inevitabile. Bisogna ragionare e confrontarsi sul come farlo».

E per quanto riguarda la questione della Provincia, Ciapponi insiste sui tempi «perché - dice - se continuiamo con questo dibattito a compartimenti stagni, se arriviamo in ordine sparso al tavolo della Regione, sperando di cavarcela in virtù di buoni rapporti personali, allora dovremo subire ciò che altri avranno deciso per noi . Che ci piaccia oppure no».n

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