Rinnovo del contratto del personale sanitario. Puleri, Cgil Sondrio: «Una misura attesa»

Varie buone notizie per gli operatori delle Rsa. Si prevedono aumenti in busta paga in linea con il settore. Poi l’abolizione del trattamento economico progressivo

Gli stipendi non potranno mai competere con le cifre circolanti nella vicina Svizzera, nel Ticino e nei Grigioni, dove parte del personale del comparto sanitario e socio sanitario migra in cerca di maggiori soddisfazioni economiche, ma significativi passi avanti si registrano nel settore delle professioni sanitarie in questo primo scorcio di 2025 con effetti benefici anche in provincia di Sondrio, dove il tema della carenza del personale nel settore è imperante.

Un problema che potrà essere mitigato grazie alle novità introdotte in sede di rinnovo dei principali contratti che regolano il settore, quello delle cooperative sociali, che riguarda 1.616 addetti in provincia di Sondrio, rinnovato alcuni mesi fa, quello Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) applicato dalla maggior parte e dalle più grosse Rsa della provincia di Sondrio, rinnovato lunedì scorso, e il contratto Agidae, uno fra i più forti del settore, applicato da enti assistenziali di carattere religioso quali sono le case di riposo di Berbenno, di Ardenno e di Nuova Olonio.

La previsione

Proprio il contratto Agidae prevede l’aumento tabellare maggiore per la classe C2, quella che regola la figura dell’Operatore socio sanitario, pari a 175 euro con la previsione anche della corresponsione della retribuzione durante la maternità al 100%, invece dell’attuale 90%.

«In questo caso non c’è ancora le firma ufficiale - dice Leonardo Puleri, segretario operativo della Funzione pubblica Cgil di Sondrio -, ma penso che arriverà nella settimana entrante. Abbiamo appena concluso, venerdì scorso, le consultazioni territoriali tramite le assemblee con i lavoratori, per cui siamo in dirittura d’arrivo. Mentre già definita, lunedì scorso, è la vertenza Uneba che ci ha visti particolarmente impegnati lo scorso anno e che coinvolte quasi 500 lavoratori della provincia di Sondrio». Anche in questo caso è previsto un aumento in busta paga, di 145 euro sul lievello 4S, quello relativo alla figura dell’Oss, Operatore socio sanitario, pari al 10,4%, pienamente in linea con gli altri contratti di settore e da riparametrare, poi, sugli altri livelli.

«L’aumento verrà corrisposto in tre tranches - dice Puleri -, la prima, di 70 euro, con la mensilità di ottobre 2024, la seconda, di 50 euro, con la mensilità di luglio 2025, e la terza, di 25, euro, con quella del marzo 2026. È anche previsto un aumento di due euro, a carico del datore di lavoro, da destinare all’Assistenza sanitaria integrativa a partire dal 1° gennaio 2026, mentre dall’inizio di quest’anno, l’ente che omette il versamento delle quote di assistenza sanitaria è tenuto ad erogare al lavoratore, per i mesi di mancata copertura, 21 euro lordi da corrispondere come 14esima mensilità in aggiunta alla retribuzione».

L’impianto normativo

Questo il quadro economico, ma poi ci sono delle novità che investono l’impianto normativo del contratto con l’abolizione, ad esempio, del trattamento economico progressivo a partire dal 1° febbraio. Una misura che prevedeva la maturazione degli scatti di anzianità della 14esima dopo tre anni dall’assunzione, mentre d’ora in poi si partirà dalla data di assunzione. «D’ora innanzi si terrà conto anche dei tempi di vestizione e svestizione, pari a 15 minuti, come parte integrante dell’orario di lavoro - dice Puleri - così come, per quanto riguarda l’Oss, in particolare, viene eliminata la distinzione di livello in base al tipo di attività svolta, se, cioé, appresso a persona autosufficienti o meno».

Anche il contratto Uneba riconoscerà il 100% della retribuzione durante il periodo di maternità obbligatoria ed è stata innalzata al 30% la clausola di stabilizzazione per la trasformazione dei tempi determinati in indeterminati. E, infine, maggiori tutele sono state previste contro le molestie e violenze nei luoghi di lavoro.

Innalzamento

È bensì vero, tuttavia, che a livello regionale ci sono Rsa che stanno lavorando all’innalzamento della retta per far fronte anche ai maggiori costi del lavoro, ma tutto ciò non sta facendo tendenza in provincia di Sondrio. «Sono stati introdotti correttivi da alcune Rsa, a spot, nei mesi scorsi - dice Puleri -, ma non correlati all’aumento del costo del lavoro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA