Economia / Sondrio e cintura
Martedì 07 Ottobre 2014
Rigamonti, «Soluzione al 60%
e ristrutturazione»
Dopo i due accordi di mobilità, che finora hanno portato al distacco dal Salumificio Rigamonti di 61 dipendenti, nell’azienda che produce bresaole si punta su una nuova fase finalizzata alla prosecuzione del programma fissato ormai un anno fa
Chiusura in vista per lo stabilimento di Montagna? No, o almeno non ora e in ogni caso non a breve. Ma la riduzione del personale va avanti.
Dopo i due accordi di mobilità, che finora hanno portato al distacco dal Salumificio Rigamonti di 61 dipendenti, nell’azienda che produce bresaole si punta su una nuova fase finalizzata alla prosecuzione del programma fissato ormai un anno fa, come conferma il manager Attilio Pellero.
«In questo momento la priorità è la ristrutturazione - spiega - Certamente nel medio termine ci saranno dei cambiamenti, ma non con questa rapidità e immediatezza. Ci sono piccoli spostamenti fra gli stabilimenti nell’ambito di ottimizzazioni delle fasi produttive. Stiamo riorganizzando tutta la produzione».
Nell’accordo erano previsti 108 esuberi e finora con la mobilità si sono allontanate dall’azienda 61 persone. «A brevissimo ci sarà un’apertura della procedura di licenziamenti collettivi per i dipendenti che non sono ancora usciti dall’organico dell’azienda, nel rispetto della previsione di quota 108».
«Al momento possiamo dire che abbiamo risolto il 60% del problema e la casa madre continua a supportare il processo in atto, con l’arrivo di macchinari e altri investimenti - conclude Pellero - Non è un’azienda immobile, non c’è un disimpegno e si sta lavorando concretamente su un progetto».
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