Rifugiati in valle, ce n’è sempre di meno

E Cremeno li “licenzia” fino a primavera

Migranti pressoché spariti dai centri di accoglienza di Barzio ed Esino

Rimangono a Ballabio e agli Artigianelli, ma senza lavorare

Valsassina

Sempre meno richiedenti asilo, in Valsassina.

Nel giro di pochi mesi, se ne sono andati i venti migranti da anni distribuiti nei locali del Centro di orientamento educativo di via Milano e della parrocchia a Barzio. Nella vicina Esino sono stati trasferiti altrove altri trenta dall’ex albergo della “Montanina” (sempre gestito dal Coe).

La comunità più numerosa in Valsassina rimane quella degli “Artigianelli” di Cremeno: nella frazione di Maggio trovano ospitalità circa centodieci rifugiati, mentre altri quaranta si trovano in una struttura di via Provinciale a Ballabio.

A Cremeno il caso aveva sollevato polemiche al vetriolo, ancora non del tutto sopite. La giunta aveva persino organizzato un incontro pubblico per sentire il parere dei cittadini e l’aria che tirava non era apparsa buona. Tutti contro un numero ritenuto troppo elevato di profughi in un paese di 1.400 anime come Cremeno. Con il passare dei mesi sembra si sia arrivati all’”integrazione”: profughi al lavoro per piccole manutenzioni in paese in accordo tra Comune e cooperativa “Tre Fontane” di Roma.

I richiedenti asilo si sono messi all’opera dalla primavera a dicembre dell’anno scorso. I gruppi di lavoro erano composti da un numero massimo di sei volontari, per un periodo sperimentale dal mese di aprile a dicembre 2018. Coop e Comune hanno pianificato nel dettaglio le attività, le squadre di richiedenti asilo degli Artigianelli hanno operato ogni due settimane.

Adesso più niente. Se ne riparlerà in primavera.

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