Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 10 Novembre 2013
Riforma delle Province
Ministro scrive ai sindaci
Il membro del Governo chiarisce il contenuto del ddl dopo la missiva di Sertori - «Forse non sono riuscito a spiegarmi bene, me ne scuso» e ribadisce l’iter illustrato
Con una lettera, quella del presidente della Provincia Massimo Sertori, era iniziata e con una lettera il ministro agli Affari istituzionali Graziano Delrio prova a chiudere la questione del passaggio delle competenze relative alle scuole superiori da palazzo Muzio ai Comuni. Prima conseguenza del decreto legge “svuota Province”.
È datata 5 novembre la lettera recapitata nei giorni scorsi nei cinque municipi capoluogo di mandamento di Valtellina e Valchiavenna firmata da Delrio e rivolta direttamente a primi cittadini.
«Caro sindaco - inizia la missiva - ti scrivo dopo aver visionato il testo di una lettera che hai ricevuto dal presidente della Provincia di Sondrio in riferimento agli istituti scolastici superiori. Poiché non oso pensare che un rappresentante delle istituzioni usi argomenti infondati per sostenere tesi politiche, devo dedurre che non sono ancora riuscito a spiegarmi bene e quindi me ne scuso con voi e con il presidente della Provincia».
Una premessa che serve ad introdurre la spiegazione di ciò che comporterà l’introduzione delle novità previste dal disegno di legge e che ricalca in larga misura quanto detto dallo stesso ministro in sala consiliare in occasione della sua visita a palazzo Muzio.
«L’approvazione del ddl se avverrà, come è auspicabile, entro la fine dell’anno - scrive il ministro - non comporterà la scomparsa dell’ente di area vasta, ma la semplice scomparsa del personale politico autonomo provinciale. I sindaci eleggeranno tra di loro un presidente che svolgerà tutte le funzioni previste dalla legge per il nuovo ente di area vasta».
Il ministro ribadisce che l’ente avrà competenze «più leggere e definite e non più sovrapposte come ora a quelle di altri livelli di governo», ma anche che saranno i sindaci protagonisti assoluti delle scelte.
Per cui l’assemblea dei primi cittadini «avrà tutto il potere di delegare all’ente di area vasta le funzioni che ritiene più opportune - sottolinea Delrio ripetendo di fatto ciò che aveva detto a palazzo Muzio e quindi, se riterrete di ottenere una migliore gestione delle scuole superiori centralizzandole, lo potrete continuare a fare tranquillamente».
Delrio fa chiarezza anche sulla questione dei costi e dei mutui relativi alle manutenzioni ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici. «L’esistenza dell’ente di area vasta permette il mantenimento delle entrate fiscali e dei mutui accesi in precedenza - spiega il ministro - ; da ciò ne consegue che nessun mutuo verrà scaricato sui vostri Comuni, né che avrete oneri di manutenzione non accompagnati da entrate fiscali corrispondente». Dunque nessun aggravio secondo Delrio che aggiunge: «Se deciderete di unire la gestione delle scuole ex provinciali a quella delle scuole che già gestire avrete le risorse corrispondenti. Altrimenti le entrate fiscali rimarranno all’ente Provincia». Insomma: chi avrà le funzioni avrà le risorse.
Il ministro si dice dispiaciuto che si confonda la scomparsa del personale politico con la scomparsa dell’ente e che si paventino licenziamenti di personale operazioni che non sono all’ordine del giorno.
Non solo. Delrio prima di concludere la lettera citando Einaudi - «ove non esiste il governo di se stessi e delle proprie cose, in che consiste la democrazia?» -ribadisce che «il Governo è intenzionato a riconoscere una specificità territoriale alle Province interamente montane lasciando ai Comuni e alle Regioni la più ampia facoltà di attribuire funzioni ulteriori».
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