Cronaca / Lecco città
Sabato 11 Febbraio 2017
Rifiuti, l’avvocato dei consumatori
«Multe esagerate, fate ricorso»
Mauro Antonelli è sbalordito per i 1.200 euro di ammenda inflitti a un cittadino per un cavo nel sacco viola
«Se c’è un difetto nell’informazione, come in questo caso pare evidente, i cittadini in buona fede multati in modo così pesante possono fare ricorso. È senza dubbio una sanzione sproporzionata, tanto più se si è trattato soltanto di un errore».
La notizia dei 1.200 euro di multa inflitti al cittadino lecchese che ha infilato (per sbaglio o noncuranza delle norme) un cavo elettrico nel sacco viola ha sorpreso anche lui, che pure di cittadini alle prese con problemi di questo genere ne ha incontrati tanti.
Mauro Antonelli, responsabile provinciale dell’Unione nazionale consumatori, esprime la sua perplessità a proposito del nuovo regolamento, che prevede la mano pesantissima da parte dell’ente locale: per le violazioni più gravi si parla di verbali fino a 6.000 euro. I lecchesi sono avvisati.
«In primo luogo è il caso di chiarire una cosa: non esiste nessuna associazione di consumatori che non sia favorevole al miglioramento della differenziazione e alla lotta all’abbandono di rifiuti nell’ambiente. Detto questo, vale sempre il principio della proporzionalità: se un cittadino per errore infila un pezzo di cavo nel sacco sbagliato multarlo per 1.200 euro sembra eccessivo, partendo sempre da un presupposto di buona fede. In ogni caso, un pezzo di plastica e rame non può essere considerato rifiuto pericoloso».
Secondo Antonelli, oltre al coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria nella predisposizione di questo regolamento, il Comune dovrebbe garantire un minimo di tolleranza.
«Nella differenziazione ci sono molte zone d’ombra. Una bottiglia di plastica va evidentemente con la plastica, ma l’etichetta che viene lasciata, in tutto o in parte, potrebbe essere foriera di sanzioni. Vale lo stesso per il cartone della pizza: con o senza residui di cibo, come va conferito?».
Per verificare la presenza delle indicazioni del caso, l’esperto si collega seduta stante ai siti internet di Silea e del Comune, senza fortuna. «Una corretta ed esauriente informazione ai cittadini è fondamentale. Qui invece non si trova niente. Addirittura, sul sito di Silea la pagina è “in costruzione”. Intanto però l’utente, che le nozioni precise qui non le reperisce, viene multato pesantemente. Una sanzione erogata con questo presupposto mancante è sicuramente impugnabile davanti al giudice di pace: invitiamo tutti a farlo, perché è vergognoso pensare prima alle multe che ad informare il cittadino». n
C. Doz.
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