Riello, il Ministero aggiorna il tavolo per la crisi a metà luglio

Settimane decisive per il futuro del sito industriale morbegnese, il ministero aggiorna il tavolo per la crisi della Riello a metà luglio.

Dopo il primo con il ministero del Lavoro e delle politiche sociali cui il 22 maggio avevano partecipato le organizzazioni sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil, le rappresentanze sindacali unitarie, l’azienda, il Ministero delle imprese e del made in Italy, l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal) e la Regione Lombardia, oggi la situazione dell’azienda morbegnese, la Carrier corporation subentrata alla Riella dal 2020, è stata oggetto di un secondo incontro. Un confronto durante il quale le organizzazioni sindacali hanno aggiornato sulla situazione alla luce di quanto emerso dal tavolo del 27 maggio tra azienda, sindacati ed rsu quando la Carrier corporation aveva spiegato il lavoro dell’advisor, nominato dall’azienda per valutare le possibilità di reindustrializzazione.

Poiché in queste settimane sono previsti altri passaggi e nuovi incontri anche con i lavoratori e l’azienda, giudicati fondamentali per il proseguimento della trattativa, il ministero ha deciso di aggiornare l’incontro al 17 luglio.

Pochissime le informazioni che i sindacati lasciano trapelare in questa fase particolarmente delicata della trattativa, l’attesa è tutta rivolta al 18 giugno quando è fissato il nuovo confronto con l’advisor e quando forse si potranno conoscere le reali possibilità di reindustrializzazione. Durante l’audizione nella IV Commissione della Regione Lombardia a maggio, il direttore delle risorse umane Antonio Nigro aveva lasciato intendere che qualche opzione ci fosse. «L’advisor sta cercando acquirenti per la reindustrializzazione del sito – aveva detto dopo aver ricordato le ragioni per le quali l’azienda ha deciso di fermare la produzione e di farlo entro il termine perentorio del 30 agosto -. Qualcuno si è già affacciato, qualcuno lo sta facendo. Ci sono state alcune visite allo stabilimento. Possiamo dire che ci sono due, tre interlocutori, uno con cui il confronto è in uno stato più avanzato. Dobbiamo però trovare progetti con investimenti solidi. Cerchiamo investitori che non siano interessati agli immobili, ma che abbiano piani industriali chiari e sostenibili che garantiscano la tenuta occupazionale. Dal canto nostro diamo la massima disponibilità per la riqualificazione dei dipendenti». La Carrier si era anche detta pronta ad attivare la cassa integrazione straordinaria, anche in considerazione del fatto che un eventuale progetto di reindustrializzazione richiederebbe comunque tempi più lunghi rispetto a quel venerdì 30 agosto indicato come termine ultimo per la produzione. Sui possibili acquirenti all’orizzonte Alessandra Vaninetti della Fim Cisl è chiara: «Aspettiamo che l’advisor ci aggiorni nell’incontro del 18».

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