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Venerdì 10 Maggio 2013
Riello, ipotesi vendita
per il settore caldaie
L'addio della Riello allo stabilimento di Morbegno. È un'indiscrezione, ma il settimanale economico "Il Mondo" rivela nomi e cognomi della presunta trattativa che il gruppo Riello starebbe effettuando per la cessione del business delle caldaie murali
La vendita del ramo d'azienda, che risente maggiormente della crisi e della concorrenza dei competitor internazionali, potrebbe ridare fiato ai conti del gruppo di Legnano, appesantiti dall'indebitamento, in tutto circa 300 milioni di euro. Le ipotesi che vengono avanzate nell'anticipazione sono due, ma la più accreditata sarebbe propria la ventilata rinuncia alle caldaie, ovvero agli stabilimenti di Morbegno, di Villanova, in provincia di Pescara e di Torun (Polonia).
Da una parte si profila una meno probabile ricapitalizzazione della società, aprendo a finanziatori esterni e dall'altra trapelano i nomi dei papabili acquirenti, sui quali l'azienda pare non smentisca, ma nemmeno confermi. Si tratterebbe della francese Atlantic, con sede a Roche-sur-Yon in Vandea, 950 milioni di ricavi, 16 stabilimenti in vari paesi e oltre 4mila di addetti.
La società francese controllata dall'omonima famiglia ha già acquisito in Italia la trevigiana Lazzarini di Piave di Solingo. Stando ancora a "Il Mondo" in lizza ci sarebbe anche la tedesca Viessmann Werk di Allendorf nell'Assia. Due miliardi di fatturato, 10 mila addetti in 23 paesi, ha acquisito Mawera, Kob, Kwt. Bioferm e Carbotech. Un leader internazionale nei settori delle caldaie a pellet, pompe di calore, nella tecnologia biogas, nei collettori solari per il fotovoltaico.
«La notizia, seppur frutto di indiscrezioni giornalistiche non ci ha sorpreso - la reazione di Davide Fumagalli, segretario della Fim-Cisl di Sondrio - anche perché tre settimane fa abbiamo incontrato i vertici e in particolare il responsabile del gruppo per le risorse umane che ci ha fatto capire che a qualcosa si stava lavorando, rispetto soprattutto al problema dell'indebitamento. Certo è che la notizia di una possibile cessione dello stabilimento morbegnese ad un gruppo industriale solido come quelli citati dalla stampa potrebbe essere una buona notizia.
Sarei più preoccupato se si parlasse di una società finanziaria, di un fondo, così abbiamo la garanzia che si tratti di un soggetto economico, che fa produzione, investimenti, sul quale possiamo sperare anche in un rilancio aziendale per Morbegno». Al momento non c'è nulla di ufficiale, ma se le indiscrezioni dovessero trovare conferma nei fatti, la posizione dei sindacati sarebbe, dunque di completo sostegno all'operazione. «Conosciamo bene la situazione finanziaria di Riello, più propensa a ripianare i debiti che ad investire in tecnologia e innovazione, una prospettiva, quest'ultima che naturalmente auspichiamo per il sito di Morbegno che adesso impiega full time, per la produzione degli scambiatori, 82 lavoratori e una cinquantina a rotazione».
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